Paesi nordici: vescovi guardano al futuro con speranza
Si “guarda al futuro con speranza”, dice una nota diffusa dal segretario generale della Conferenza, suor Anna Mirijam Kaschner. Diverse le ragioni: innanzitutto, poiché “il numero di cattolici nei Paesi nordici continua a crescere”, in conseguenza dei movimenti migratori. Sono soprattutto i cattolici di altri riti ad arrivare al Nord e sono un “arricchimento” per la Chiesa. Per rispondere alle loro “necessità pastorali” i vescovi in plenaria si sono confrontati con il vescovo tedesco Dominic Meier che in Germania è responsabile per i fedeli delle Chiese orientali legati a Roma. Altro motivo di speranza è l’“evento di grande valore spirituale” che si è svolto nell’autunno 2018, con il pellegrinaggio delle reliquie di santa Teresa di Lisieux e dei suoi genitori nei Paesi nordici; hanno coinvolto anche “molti cristiani luterani”, come ha riferito il card. Anders Arborelius di Stoccolma.
Nel 2020 il Congresso della famiglia
Nella nota i vescovi annunciano poi il terzo Congresso nordico della famiglia (Norvegia, 21-24 maggio 2020) che avrà come titolo “Amore in famiglia, forza per la Chiesa”. “Questi incontri internazionali aiutano i nostri fedeli, spesso isolati come cattolici, a sperimentare e celebrare la comunione della Chiesa”, ha sottolineato il presidente della Conferenza episcopale, il vescovo danese Czeslaw Kozon. Altro elemento di speranza è il monastero mariano sull’isola di Tautra, “simbolo del fiorire della Chiesa cattolica nel nord Europa” e che i vescovi hanno visitato durante la plenaria: in 5 anni il numero delle monache presenti è raddoppiato passando da 7 a 14. Ora il monastero è troppo piccolo e si comincerà la costruzione di una nuova parte. (Agenzia Sir)
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