Centrafrica: l'appello dei vescovi per la pace e la riconciliazione
Riuniti in Assemblea plenaria a Bangui dal 6 al 12 gennaio, nell’ambito delle celebrazioni per i 125 anni dell’evangelizzazione del Paese, al termine dei lavori, i presuli hanno indirizzato un messaggio agli operatori pastorali, alle comunità cristiane, ai giovani, ai politici, ai gruppi armati e alla comunità internazionale. Preoccupati della realtà socio-politica, i vescovi mettono in luce alcune problematiche a cui occorre porre soluzione: lo scollamento che c'è tra la vita professionale e la vita di fede di molti cristiani, il mescolamento di pratiche magico-feticiste con le celebrazioni dei sacramenti e la massiccia presenza e influenza di sette e società segrete. I presuli chiedono inoltre allo Stato di sollecitare il funzionamento della Corte Penale Speciale e della Commissione verità, giustizia riconciliazione e riparazione, aggiungendo che mancano ancora servizi essenziali nel Paese, non viene garantita l’istruzione, la sanità.
Agire contro insicurezza e paura
“Anche se si stanno facendo sforzi per ridurre la violenza – scrivono i vescovi – viviamo in un contesto di insicurezza, di paura e d’angoscia. A dispetto dei tentativi di disarmo, molte armi pesanti e leggere circolano ancora nel Paese”. Rivolgendosi poi alle comunità cristiane chiedono che tutti si impegnino per il bene comune, esortano ad andare a votare perché ciascuno eserciti il proprio dovere di cittadino, lottando contro il favoritismo, il tribalismo, l’intolleranza fra gruppi etnici e politici, la corruzione e la manipolazione politica. Un appello particolare riguarda i giovani: “Siate coscienti del vostri ruolo fondamentale nella storia del vostro Paese e dell’umanità – si legge nel messaggio –. Non lasciatevi scoraggiare dalla situazione del Paese né disorientare dai demoni dell’odio e dagli imprenditori della violenza e della distruzione”.
Cessare le ostilità
Ai politici i presuli raccomandano di considerare i loro doveri come una missione da compiere per il Paese, di rispettare il quadro costituzionale delle elezioni, di tornare a dialogare con i gruppi armati per trovare soluzioni condivise e pacifiche, di facilitare il ritorno di sfollati e rifugiati, di rendere dinamica la concertazione e la collaborazione con le forze vive della nazione e le parti politiche in uno spirito di patriottismo. Infine i vescovi chiedono ai gruppi armati di rispettare l’Accordo politico per la pace e la riconciliazione nella Repubblica Centrafricana, di cessare le ostilità e porre fine allo sfruttamento abusivo delle risorse naturali. Il messaggio della Conferenza episcopale termina con una esortazione alla comunità internazionale, perché “nel rispetto della neutralità e dell’imparzialità” vengano create condizioni favorevoli all’organizzazione delle prossime scadenze elettorali in un clima di calma e trasparenza.
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