Cei: pandemia non ancora finita, a Natale responsabilità e prudenza
Alessandro Di Bussolo – Città del Vaticano
Anche se i dati sulla pandemia “rilevano sensibili miglioramenti”, ci dicono “che ancora non ne siamo fuori”, e pertanto “non devono venir meno la responsabilità e la prudenza”. E sulla questione dell’orario delle Messe della Notte di Natale, i vescovi italiani invitano a celebrare nelle comunità “in condizioni di sicurezza, nella piena osservanza delle norme” e questo “continuerà ad essere un bel segno di solidarietà con tutti”. Lo chiarisce nella sua introduzione ai lavori della nuova sessione straordinaria del Consiglio permanente della Cei, dopo quella del 3 novembre, il pro-presidente monsignor Mario Meini, vescovo di Fiesole.
Grazie a Dio per la guarigione del cardinal Bassetti
Nel suo intervento, che apre una riunione dedicata soprattutto ad analizzare la situazione del Paese legata alla pandemia, a pochi giorni dalla diffusione del "Messaggio alle comunità cristiane," Meini innanzitutto abbraccia idealmente il cardinale presidente Gualtiero Bassetti e ringrazia il Signore per la sua guarigione. Un grazie invia anche a tutto il personale sanitario dell’ospedale di Perugia “Santa Maria della Misericordia” e del policlinico “Agostino Gemelli” di Roma, “per l’amore e la professionalità con cui si sono presi cura di lui e di tutti gli ammalati”.
Preghiera per chi soffre a causa della pandemia
“Continuiamo a pregare per tutti quelli che si trovano nella prova e nella sofferenza - prosegue il pro-presidente della Cei - con la certezza che Dio Padre non abbandona i suoi figli”. I vescovi italiani assicurano “vicinanza e ammirazione” a tutti i medici e agli operatori sanitari, “che stanno vivendo appieno la loro vocazione nella custodia del fratello malato e sofferente”.
Dati migliori, "ma ancora non ne siamo fuori"
Meini saluta anche l’arcivescovo di Spoleto-Norcia Renato Boccardo, presente alla riunione, “che ha lungamente combattuto il virus” e con lui si rallegra “con coloro che hanno potuto superare questa difficile prova”. Quindi entra nel tema della riunione, la pandemia di Covid-19, per sottolineare che “i dati diffusi negli ultimi giorni” rilevano “sensibili miglioramenti, ma ci dicono che ancora non ne siamo fuori”. Di qui l’invito a non trascurare “la responsabilità e la prudenza”, rinnovando anzi l’impegno verso “il valore unico dell’amore”, ricordato da Papa Francesco nell’Enciclica Fratelli tutti, al paragrafo 94: “L’ amore all’altro per quello che è ci spinge a cercare il meglio per la sua vita. Solo coltivando questo modo di relazionarci renderemo possibile l’amicizia sociale che non esclude nessuno e la fraternità aperta a tutti”.
Atteggiamento positivo davanti alle novità della storia
Il vescovo di Fiesole guarda poi alle parole di Gesù nel Vangelo di questo 1 dicembre, e la sua lode al Padre, che ha rivelato il suo messaggio di salvezza “ai piccoli” e non “ai sapienti e ai dotti”, che sono “un invito a custodire un cuore gioioso e un atteggiamento positivo nei confronti delle novità che la storia presenta”. Come credenti e come vescovi “siamo chiamati a ‘vedere’ l’opera dello Spirito Santo che agisce nelle nostre comunità e a farne tesoro”, anche in questo tempo così difficile.
Le parole chiave per vivere i tempi di Avvento e Natale
Quindi monsignor Meini individua tre gruppi di parole chiave come percorso luminoso indicato dai tempi forti di Avvento e Natale, da seguire in questo “periodo caliginoso”. Innanzitutto “speranza e gratuità”: la speranza certa che viene dal Vangelo e che sostiene una fiducia rafforzata dai tanti “gesti di gratuità, iniziative solidali verso i più fragili, proposte culturali per leggere i segni dei tempi” che spesso nascono nelle parrocchie italiane.
Speranza e gratuità, povertà e rinascita
Poi “povertà e rinascita”, perché soprattutto quest’anno “l’Avvento e il Natale chiedono uno sguardo nuovo di cura nei confronti delle povertà materiali, psicologiche e spirituali diffuse nella società”, un coinvolgimento attivo che sia “segno vivo che il Buon Samaritano cammina ancora sulle nostre strade. È appello alla rinascita!”. E mentre “alcuni interventi di ordine socio-economico stanno maturando nelle sedi istituzionali”, tutti i cristiani sono chiamati, insieme a tutti i cittadini, “a fare la propria parte”: rispettando “tutte le norme precauzionali anti-contagio”, compiendo “il proprio dovere” professionale e sul piano personale svolgendo “responsabilmente ai compiti che spettano a ogni membro della società”. Perché, come Papa Francesco ci ricorda, “siamo sulla stessa barca” e “solo insieme potremo uscire bene da questa impervia fase della storia”.
La famiglia e la preghiera domestica
Infine, l’ultima parola chiave è “la famiglia”. Monsignor Meini invita, in questo tempo di Avvento e Natale, a dare continuità alla preghiera domestica e all’incontro tra coniugi e tra genitori e figli, favoriti dal confinamento in casa, “con la famiglia credente che esprime la sua vocazione nel trasmettere la fede”.
Orario Messa di Natale: "piena osservanza delle norme"
Sulla questione dell’ora della Messa nella notte di Natale, che ha avuto “notevole risonanza mediatica”, il pro-presidente della Cei ricorda quanto scritto nel recente “Messaggio alle comunità cristiane in tempo di pandemia”: se “le liturgie e gli incontri comunitari sono soggetti a una cura particolare e alla prudenza”, ciò “non deve scoraggiarci: in questi mesi è apparso chiaro come sia possibile celebrare nelle comunità in condizioni di sicurezza, nella piena osservanza delle norme”. I vescovi italiani, chiosa Meini, sono certi “che sarà così anche nella prossima solennità del Natale e continuerà ad essere un bel segno di solidarietà con tutti”. Al termine dei lavori, la Conferenza Episcopale Italiana diffonderà un comunicato finale, previsto per la fine della mattinata del 2 dicembre.
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