La Carovana della pace di Azione Cattolica Ragazzi domenica in un talk show
Tiziana Campisi – Città del Vaticano
Sarà per il secondo anno consecutivo una Carovana della pace virtuale quella organizzata quest’anno dall’Azione Cattolica, domenica, a conclusione del Mese della Pace. Il tradizionale incontro avrà la veste di un “Talk show di Pace” televisivo - al fine di garantire il rispetto delle attuali norme sanitarie e di sicurezza - dal titolo “Ricuciamo la pace”. Con il supporto dell’Ufficio Comunicazioni Sociali del Vicariato di Roma, andrà in onda alle 11 su Telepace (canali 73 e 214 in hd; 515 di Sky) e sui canali social dell’Azione Cattolica di Roma e vedrà alla conduzione due ragazzi dell’Acr della capitale. Vi prenderanno parte, in collegamento, il cardinale vicario Angelo De Donatis e Annamaria Bongio, responsabile nazionale di Acr. Ci sarà spazio per un approfondimento sul messaggio del Papa per la 55.ma Giornata Mondiale della Pace e per i videomessaggi di pace che tutte le parrocchie romane sono state invitate a realizzare. Ogni gruppo Acr invierà un saluto e mostrerà in che modo sta lavorando nelle diverse “sartorie parrocchiali” ad uno “scampolo di pace”. Questi scampoli, cuciti insieme, andranno a creare un grande striscione che sarà esposto a piazza San Pietro. Due ragazzi, inoltre, leggeranno la lettera aperta rivolta a Papa Francesco e a mezzogiorno, come di consueto, ci si unirà a lui per la preghiera dell’Angelus. L’invito di Acr è a ritrovarsi, se possibile e nel rispetto delle misure anti-Covid, di sicurezza, nei gruppi ACR, o in famiglia, per seguire lo speciale talk show e partecipare attraverso il cammino vissuto in questi giorni alla Carovana.
La proposta di Acr per contribuire al cammino sinodale
Per l’ambientazione del Talk show si è pensato a una sartoria, spiega Antonio Culla, vice-responsabile diocesano Acr, per dare ai ragazzi un’idea più concreta dell’opera di taglio e cucito che il discernimento richiede. “Tagliare è scegliere che linea dare al proprio abito, prendere ciò che è buono, fare piccole e grandi scelte”, aggiunge Culla. L’obiettivo è far scoprire ai giovani che gli strappi che avvengono nelle relazioni possono essere ricuciti e che occorre avere attenzione ai molti che vengono scartati dalla società, impegnandosi ad averne cura. Nel mese di gennaio, bambini e ragazzi - dai 4 ai 14 anni - dell’Acr sono stati invitati a riconoscere, con il loro sguardo, le situazioni di ingiustizia che rendono le persone più fragili “uno scarto”. Attraverso la testimonianza di Gesù, il “Sarto per eccellenza”, hanno fatto, poi, esperienza di come gli “scarti” di tessuti diversi tra loro possano essere elementi chiave per nuove creazioni. Acr adesso punta a far riflettere su come anche i più piccoli possono farsi missionari nella loro realtà quotidiana, perché portino pure il loro contributo al cammino sinodale. Da qui la scelta dell’Acr di Roma di sostenere due progetti di solidarietà: uno nazionale, insieme a tutta l’Azione cattolica italiana - a sostegno dell’Associazione Bambino Gesù del Cairo Onlus, nella costruzione dell’Oasi di Pietà, una casa di accoglienza per bambini e ragazzi - ed uno come associazione diocesana, attraverso un’idea della Caritas locale che sostiene giovani e adolescenti con un laboratorio di serigrafia su tessuti.
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