Solidarietà alla Chiesa in Nicaragua dopo gli attacchi alla libertà di espressione
Giancarlo La Vella – Città del Vaticano
Risale al 1° agosto scorso la comunicazione dell’Istituto delle Telecomunicazioni e delle Poste nicaraguensi, che ha stabilito la chiusura di Radio Hermanos della Diocesi di Matagalpa. Il personale dell’Istituto si è recato personalmente nella sede dell’emittente per comunicare la decisione di interruzione della programmazione. Praticamente è spirata la licenza a trasmettere di Radio Hermanos, questa la motivazione della misura adottata resa nota in un comunicato della Chiesa locale, che informa del documento che le autorità nicaraguensi hanno consegnato ai responsabili della struttura e ribadisce che nel 2016 il vescovo Rolando José Alvarez aveva presentato personalmente la documentazione necessaria per il rinnovo della licenza. Oltre alla più antica radio cattolica di Matagalpa, sono state censurate anche Radio Católica de Sébaco, Radio Nuestra Señora de Lourdes, La Dalia, Radio Alliens de San Dionisio, Radio Monte Carmelo de Río Blanco, Radio San José de Matiguas e Radio Santa Lucía de Ciudad Darío.
Il Celam condanna le vessazioni del governo contro la Chiesa
Il Consiglio episcopale latino-americano e caraibico esprime la propria solidarietà a tutto il popolo del Nicaragua: vescovi, sacerdoti, religiosi e religiose, laici e laiche, di fronte ai continui attacchi delle autorità governative. Nel messaggio firmato da monsignor Miguel Cabrejos Vidarte e monsignor Jorge Eduardo Lozano, rispettivamente presidente e segretario generale del Celam, viene espressa vicinanza alla Chiesa del Nicaragua, vittima di continui attacchi da parte delle autorità governative. "Gli ultimi eventi, come l'assedio di sacerdoti e vescovi, l'espulsione di membri di comunità religiose, la profanazione di chiese e la chiusura di stazioni radiofoniche, ci hanno profondamente ferito. Esprimiamo la nostra solidarietà e vicinanza", si legge nel documento. Il messaggio sottolinea che i vescovi latinoamericani "accompagnano i nostri fratelli e sorelle che, in modi diversi, cercano di essere la voce di coloro che non hanno voce, per costruire un dialogo capace di tracciare un cammino di unità e di pace". "Vogliamo ricordare la Parola di Dio che in mezzo alle difficoltà ci dice: 'Non temere e non ti scoraggiare, perché il Signore tuo Dio è con te dovunque tu vada", conclude la nota nella quale i presuli assicurano la loro preghiera per coloro che soffrono.
Usa e Ue a difesa della Chiesa del Nicaragua
La chiusura delle stazioni radio e televisive cattoliche è stata stigmatizzata da Unione Europea e Stati Uniti. Si parla di “decisione arbitraria” e si condanna inoltre l’occupazione delle emittenti e il pugno duro adottato dalla polizia nei confronti di quanti hanno manifestato per l’interruzione delle trasmissioni. E’ “l’ennesima violazione della libertà di espressione e della libertà di religione o di credo in Nicaragua”, afferma il portavoce del Servizio di Azione Esterna dell'Unione Europea, Peter Stano. Sulla stessa linea il Dipartimento di Stato Usa per l’America Latina, per voce dell’alto funzionario, Brian Nichols. In particolare, la Commissione interamericana per i diritti umani e l'Ufficio del relatore speciale per la libertà di espressione hanno condannato con forza "la chiusura arbitraria" di sette stazioni radio cattoliche in Nicaragua, nonché l'ingresso violento della polizia in una parrocchia, secondo quanto riportato dall'agenzia di stampa Efe. Sarebbero state prelevate apparecchiature radio e televisive". I due organismi americani hanno chiesto allo Stato nicaraguense di "cessare i continui attacchi contro la Chiesa cattolica" e di "astenersi dall'utilizzare i suoi poteri in materia di telecomunicazioni come misura per limitare o impedire la circolazione di informazioni, idee e opinioni".
Colpite anche le suore di Madre Teresa di Calcutta
Già alcune settimane fa le Missionarie della Carità - le suore di Madre Teresa di Calcutta - sono state raggiunte da una disposizione che impone loro di lasciare il Paese. Stessa decisione è stata adottata nei confronti di altre ong che operano con interventi umanitari e solidali a vantaggio della popolazione più povera e più debole. Secondo una relazione del governo, le religiose non avrebbero rispettato alcuni obblighi di legge in merito alle normative vigenti sul riciclaggio di denaro, sul finanziamento del terrorismo e sulla proliferazione delle armi di distruzione di massa. Gli organismi non sarebbero inoltre accreditati dal ministero della Famiglia per la gestione delle loro attività.
Le motivazioni della Chiesa
Ferma la reazione della Chiesa locale. “Continueremo a segnalare e denunciare qualsiasi situazione di questo tipo – si afferma – che continua a violare la libertà di espressione e la libertà religiosa in Nicaragua”. I sacerdoti chiedono anche “la fine della persecuzione della Chiesa”. Si ribadisce, inoltre, l’impegno nell'evangelizzazione nel Paese e in particolare dell'amata diocesi di Matagalpa, continuando in questa missione, perché “la Parola di Dio – si sottolinea – non è in catene". La diocesi di Matagalpa, tramite il suo vescovo, monsignor Rolando José Álvarez Lagos, invita il popolo di Dio oggi, venerdì 5 agosto, ad osservare una giornata di digiuno e preghiera, “perché la preghiera salverà il Nicaragua". Proprio nei confronti del presule è stata adottata una misura anche più severa. Agenti speciali della polizia nicaraguense gli hanno impedito di uscire dalla propria abitazione per andare a celebrare Messa in cattedrale, allo scopo di evitare che nelle omelie ribadisse le critiche della Chiesa nei confronti delle decisioni delle autorità.
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