Ucraina, l’ausiliare di Kharkiv: Parolin a Odessa, premio per una città eroica
Beata Zajaczkowska - Città del Vaticano
La visita del cardinale Pietro Parolin in Ucraina dimostra che il Paese è ancora nel cuore del Santo Padre e che gli sforzi diplomatici della Santa Sede per raggiungere una pace giusta continuano senza sosta. Lo sottolinea il vescovo Jan Sobiło, ricordando che il Segretario di Stato vaticano è stato in Ucraina due volte nell'ultimo decennio. Tra le altre cose, ha avviato la campagna “Papa per l'Ucraina”, rivolta alle persone più colpite dall'attacco a Donetsk e Luhansk.
“Non dobbiamo dimenticare che la guerra in Ucraina è in corso dal 2014” - dice il vescovo di Zaporizhzhia. Aggiunge che gli ultimi due anni e mezzo sono stati “una vera e propria Via Crucis che tutto il popolo ucraino sta percorrendo”. Egli indica due momenti distintivi della visita di cinque giorni del cardinale Parolin: la visita a Odessa e la preghiera a Berdychiv.
“Gli occupanti erano convinti al cento per cento che avrebbero conquistato Odessa dal Mar Nero, e che sarebbero riusciti a farlo molto rapidamente, tagliando così completamente all'Ucraina l'accesso al mare. Una cosa vitale per il paese. Nel frattempo, nonostante i crudeli bombardamenti, questo piano non è riuscito, anche se la distruzione in questa bellissima città è molto grande”, dice il vescovo Sobiło.
Il presule ricorda che Odessa è una città portuale con una grande tradizione culturale, famosa per i suoi magnifici concerti, abitata da persone di molte nazionalità, che ha sofferto molto durante due anni di guerra e continua ancora a soffrire perché gli attacchi e i bombardamenti non si fermano. “La visita del cardinale Parolin è un premio per questa città eroica, che ha difeso la dignità umana, ha difeso la grande cultura e la coesistenza pacifica di persone di diverse nazionalità”, ha sottolineato il vescovo Sobiło, definendo Odessa ‘una città con carattere’.
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