Romea Strata, un cammino tra fede ed arte verso la Porta Santa
Marina Tomarro - Città del Vaticano
Arrivare alla Basilica di San Pietro in Vaticano, partendo dal cuore dell’Europa dell’Est, da Tallin capitale dell’Estonia e attraversare paesi come la Lettonia, la Lituania, la Polonia, la Repubblica Ceca e l’Austria fino a valicare le Alpi e iniziare così un lungo tragitto da Tarvisio in Friuli, con meta ultima Roma. Questo è il percorso del cammino europeo della Romea Strata, del quale, in occasione dell’imminente Giubileo, è stato presentato un nuovo tratto che attraversa il Lazio e la Toscana, percorrendo alcune delle località storiche e naturalistiche più belle delle due regioni. Una strada molto vicina alla più nota Via Francigena e proprio per evitare confusioni, a gestire questo nuovo itinerario, progettato dalla Fondazione Homo Viator - San Teobaldo, della Diocesi di Vicenza, è stato incaricato il Corpo Italiano di San Lazzaro, l’ente di soccorso degli escursionisti e tutela degli itinerari storici e paesaggistici, operante da Siena a Roma.
Un cammino lento
“La Romea Strata - Claudio Giorgini, vicepresidente del Corpo Italiano di San Lazzaro - nel percorso italiano, nasce attraverso tante vie commerciali che alla fine si congiungono a Fucecchio in Toscana, che diventa il crocevia di incontro con le altre diramazioni e da qui una unica via porta a Roma. Il nostro compito è stato quello di disegnare una nuova strada che non si sovrapponesse con la più nota Via Francigena, e di valorizzare quelle zone ricche di interesse culturale, ambientale ed artistico, che magari non erano state ancora inserite in un percorso”. Infatti questo vuole essere un cammino lento, che viene attraversato con piccole tappe di 10/15 km al massimo, dove il pellegrino ha il tempo di visitare il luogo dove sosterà, di ammirare le bellezze artistiche e naturali, ma anche di ritagliarsi uno spazio spirituale, come partecipare alla messa, o di recarsi ad un santuario. “Pensiamo a tappe come Bolsena o Viterbo – continua a spiegare Giorgini – sono aree ricche di storia, di chiese e monumenti. Insieme alle comunità locali organizzeremo anche degli eventi di accoglienza per i pellegrini che arriveranno”.
A fine percorso la pergamena del Testimonium
Il cammino è fruibile già da subito grazie al Corpo Italiano di San Lazzaro, che si è occupato della messa in sicurezza del percorso. “Abbiamo fatto un grande lavoro di tracciamento insieme alle amministrazioni locali – sottolinea il vicepresidente – In ogni tappa i pellegrini potranno prendere le credenziali, cioè dei timbri che attestano il cammino fatto, che permetterà loro anche di accedere in strutture per la notte convenzionate e a fine percorso una volta giunti a Roma di avere la pergamena del “Testimonium”, cioè un riconoscimento ufficiale rilasciato su richiesta dalla Basilica di San Pietro, consegnato a coloro che hanno percorso circa 100 Km a piedi o 200 Km in bicicletta per giungere a Roma”.
Un accesso speciale alla Basilica per i camminanti
Grazie a questo attestato, i pellegrini camminanti avranno anche un accesso speciale nel percorso verso la Porta Santa. “Su via della Conciliazione - spiega Giorgini - abbiamo voluto un punto di accoglienza dedicato ai pellegrini camminanti, gestito dai volontari Romea Strata e da altre Associazioni partecipanti. In più è previsto un accesso alla Basilica di San Pietro con un nuovo varco in Piazza, dedicato appositamente a loro, segnalato dal cartello “Percorso Oranti”, per consentire di partecipare ai Sacramenti in modo rapido e agevole. Inoltre ogni giorno alle 17.30, presso la statua bronzea del Santo, i camminanti della Romea Strata, saranno accolti e guidati alla tomba dell’Apostolo, dove riceveranno la benedizione dei Pellegrini”.
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