Usa, l’appello dei vescovi a Biden: si salvino i condannati a morte
Vatican News
Accogliendo l’invito di domenica scorsa di Papa Francesco, che ha chiesto ai fedeli presenti a Piazza San Pietro di pregare «per i detenuti che negli Stati Uniti sono nel corridoio della morte», e invocando la grazia del Signore «di salvarli dalla morte», la Conferenza episcopale statunitense ha rivolto un appello a tutti i cattolici del Paese, affinché chiedano al presidente uscente, Joe Biden, di commutare in ergastolo le condanne a morte di quaranta persone attualmente detenute nel braccio della morte delle carceri federali.
Gli appelli alla clemenza
L’appello dei presuli segue di pochi giorni quello della Catholic Mobilizing Network (Cmn), l’organizzazione cattolica nazionale che si batte per l’abolizione della pena di morte negli Stati Uniti, che chiede di commutare la condanna alla pena capitale nelle carceri federali. Dei 50 Stati, sono 38 quelli che prevedono la pena di morte nei loro ordinamenti, mentre i reati federali che portano alla pena capitale sono 42. «Il presidente Biden — hanno scritto i presuli sulla pagina web nella quale è allegato un modulo di contatto del presidente — ha una straordinaria opportunità: promuovere la causa della dignità umana commutando tutte le condanne a morte federali in reclusione e risparmiando la vita di 40 uomini attualmente detenuti».
Le promesse di Biden
Joe Biden, cattolico, quando era candidato alla presidenza degli Stati Uniti, aveva chiesto la fine della pratica della pena capitale a livello federale, che è stata ripristinata nel 1988. Da quella data sono state condannate a morte dal governo federale 16 persone. «Ci stiamo avvicinando al Giubileo del 2025 — ha scritto nei giorni scorsi Krisanne Vaillancourt Murphy, direttore esecutivo del Cmn — una tradizione biblica la cui storia è legata alla liberazione dei prigionieri, alla liberazione degli oppressi e al riequilibrio della società; è un anno storico che può avere una particolare rilevanza per un presidente la cui fede cattolica è molto importante per lui. Quest’anno giubilare sottolinea un momento di riequilibrio e di ripresa della giustizia e della misericordia».
Si esclude la riabilitazione
«La pena di morte — ricordano, tra l’altro, i vescovi statunitensi — elimina ogni possibilità di riforma e di riabilitazione; l’imposizione legale della pena capitale nella nostra società comporta ritardi lunghi e inevitabili; l’esecuzione a morte porta con sé una grande ed evitabile angoscia per tutte le persone coinvolte; la pena capitale» rischia di uccidere «ingiustamente» persone innocenti. Non è la prima volta, negli ultimi anni, che i presuli degli Stati Uniti chiedono di porre fine alla pena di morte. Nel 2021, di fronte al crescente numero di esecuzioni federali, l’episcopato ha rivolto un appello al presidente Biden per commutare le condanne a morte federali alla reclusione.
Il Catechismo della Chiesa Cattolica
Infine, i vescovi ricordano che nel 2018, Papa Francesco ha modificato il Catechismo della Chiesa Cattolica per affermare l’opposizione della Chiesa alla pena di morte sulla base della dignità umana, che non viene meno nemmeno quando una persona commette un grave crimine. «Il Papa — concludono — definisce la pena di morte come “inammissibile” e un “attentato all’inviolabilità e alla dignità della persona” (n. 2267)».
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