Mons. Trafny: Hawking stimolò dialogo con teologi
Fabio Colagrande – Città del Vaticano
La morte di Stephen Hawking rappresenta “una grande perdita”, non solo per i suoi studi, che hanno appassionato scienziati e non, ma anche per l’onestà intellettuale che questo grande studioso ha sempre avuto anche dinanzi ai “temi che sfuggono all’indagine scientifica”. Lo ha sottolineato mons. Tomasz Trafny, responsabile del dipartimento scienza e fede del Pontificio Consiglio della Cultura, ricordando il cosmologo Stephen Hawking e soffermandosi sulla necessità del dialogo tra scienza e fede. “Hawking ci lascia l’insegnamento che il vero scienziato”, ha aggiunto, “mantiene una mente aperta e non si chiude nei pregiudizi” perché l’universo “ha bisogno di essere spiegato”. Dalle “provocazioni” del grande astrofisico, conclude l’officiale del dicastero della cultura, anche uno stimolo ai teologi ad approfondire la conoscenza scientifica per mantenere vivo un dialogo efficace con la scienza.
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