Patriarcato Costantinopoli: nuovo passo verso autocefalia Chiesa ortodossa ucraina
Il Sacro Sinodo del Patriarcato ecumenico di Costantinopoli ha deciso di “rinnovare la decisione già presa” di procedere “alla concessione dell’autocefalia della Chiesa di Ucraina”. La decisione è stata annunciata ieri con un comunicato del Patriarcato.
Dopo aver “discusso a lungo”, il Sacro Sinodo, presieduto dal Patriarca Bartolomeo I - afferma il comunicato - ha deciso di “revocare il vincolo giuridico della Lettera Sinodale dell'anno 1686, rilasciata per le circostanze dell’epoca”, che concesse “il diritto al Patriarca di Mosca di ordinare il Metropolita di Kiev”, “proclamando e affermando la sua dipendenza canonica dalla Chiesa Madre di Costantinopoli”.
Il Sacro Sinodo lancia un appello “a tutte le parti coinvolte, perché evitino l’appropriazione di chiese, monasteri e altre proprietà, nonché evitino qualsiasi altro atto di violenza o rappresaglia, affinché la pace e l’amore di Cristo possano prevalere”.
Esponenti del Patriarcato di Mosca hanno definito la decisione catastrofica per l’intero mondo ortodosso. Il presidente del Dipartimento per le relazioni esterne della Chiesa del Patriarcato di Mosca, il metropolita Hilarion di Volokolamsk, ha affermato che il Patriarcato di Mosca fornirà la sua risposta a "un altro atto illegittimo del Patriarcato di Costantinopoli" nella sessione del Santo Sinodo a Minsk il 15 ottobre. Secondo il Patriarcato di Mosca, l’unificazione della metropolia di Kiev con la Chiesa russa nel 1686 non fu una decisione di carattere temporaneo come sostiene Costantinopoli. La questione di una Chiesa ortodossa locale autonoma si è riaccesa con forza con l’indipendenza ucraina raggiunta nel 1991.
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