Migranti: parte la Campagna “Io accolgo”
Chiara Capuani – Città del Vaticano
La Campagna “Io accolgo”, promossa da 42 organizzazioni sociali italiane ed internazionali, vuole dare la visibilità che meritano a tutte quelle esperienze diffuse di solidarietà che contraddistinguono l'Italia: dalle famiglie che ospitano stranieri che non hanno più un ricovero, alle associazioni che organizzano corridoi umanitari per entrare in Italia, dai tanti sportelli legali e associazioni di giuristi che forniscono gratuitamente informazioni e assistenza ai migranti, a chi apre ambulatori in cui ricevere assistenza sanitaria gratuita, a chi coopera a livello internazionale per accompagnare le migrazioni forzate e ridurre l’insicurezza umana nei Paesi di origine e transito.
L’Italia della solidarietà
Centinaia di esperienze diverse che la Campagna vuole mettere in rete, perché vengano condivise e riprodotte, perché finalmente vengano conosciute, se ne dia notizia, l’opinione pubblica ne prenda consapevolezza. È quella parte grande dell'Italia – singoli cittadini e cittadine, nuclei familiari, enti locali, studenti, insegnanti, organizzazioni nazionali e territoriali, laiche e religiose – che non si arrende alla barbarie di un mondo fondato sull’odio e sulla paura, che crede nei principi della Costituzione, dei diritti uguali per tutti, della solidarietà. “C’è un’Italia che non si arrende alla barbarie dell’odio”, afferma ai microfoni di Radio Vaticana Italia, padre Camillo Ripamonti, presidente del Centro Astalli.
“È l’Italia ancora umana, che vuole dimostrare che l’immagine di odio e non accoglienza non è l’unico modo per affrontare il fenomeno migratorio. È quell’Italia che ha fatto della solidarietà una bandiera nei confronti dei migranti”.
Combattere attivamente l’odio
“In Italia e in Europa – prosegue padre Ripamonti – serpeggia un atteggiamento di chiusura, opposizione e di manifesta mancanza di solidarietà. C’è bisogno che i cittadini prendano posizioni decise nei confronti di tutte quelle forme di chiusura che minacciano il processo inclusivo. Se il singolo deve fare la sua parte, dall’altro lato anche l’Europa deve fare la sua. Il fenomeno migratorio è ormai globale: c’è bisogno del sostegno di tutte le istituzioni europee”.
I protagonisti di questa Campagna
Sono le storie dei tanti che sono arrivati in Italia a fare da cornice alla conferenza stampa di presentazione della Campagna “Io accolgo”. Sono le storie di uomini e donne che hanno sperimentato sulla propria pelle cosa vuol dire ricevere il sostegno di coloro che hanno fatto dell’accoglienza lo scudo con cui arginare la paura del diverso. “Queste persone – conclude padre Ripamonti – non sono solo i destinatari di questa campagna. Sono coloro con i quali vogliamo camminare, cittadini come noi, del nostro Paese”.
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