I danni provocati al Pianeta dalla siccità I danni provocati al Pianeta dalla siccità 

Acqua, l'allarme dell'Onu e l'impegno della Chiesa per il diritto all'accesso

In corso a New York la conferenza delle Nazioni Unite sull’acqua: dal Palazzo di Vetro l’allarme per le oltre 2 miliardi di persone che non hanno accesso a questo bene primario. Dato destinato a crescere. Vinciguerra del Dicastero per lo Sviluppo integrale: "È un'immensa vergogna per l’umanità"

Gabriele Rogani – Città del Vaticano

È in corso a New York la Conferenza mondiale dell’ONU sull’acqua che proseguirà fino a domani 24 marzo. L’obiettivo è di affrontare il tema della scarsità di risorse idriche nel mondo e trovare soluzioni condivise tra gli Stati per il bene del Pianeta e dell’uomo. Ieri, nel giorno in cui si è celebrata la Giornata Mondiale dell’acqua, ha tenuto banco il rapporto Onu-Oms che ha lanciato l’allarme di un rischio imminente proprio legato alla carenza di risorse idriche. Tanti i dati preoccupanti all’interno del documento, ma spicca quello secondo cui circa 2 miliardi di persone non hanno accesso a fonti di acqua potabile, mentre 3,6 miliardi di individui non dispongono ancora di servizi igienici idonei. Inoltre almeno 1,4 milioni di persone, molte delle quali bambini, muoiono per cause prevenibili legate ad acqua non sicura. Infine metà di tutte le strutture di assistenza sanitaria, dove le pratiche igieniche corrette sono particolarmente importanti, non dispongono di acqua e sapone o di soluzioni igienizzanti per le mani a base di alcol.

Il rischio di una crisi globale imminente 

A emergere dal rapporto anche un aumento significativo, pari all’1%, dell’utilizzo annuale dell’acqua da parte degli Stati, con un tasso di crescita che potrebbe mantenersi tale fino al 2050 e svuotare velocemente le riserve di acqua a disposizione. Uno scenario complesso che sta portando il Pianeta verso un’imminente crisi idrica mondiale. “Ovunque si avvertono problemi idrici: non c’è meno acqua sul Pianeta, la quantità è sempre la stessa, ma a tanti livelli si avvertono questi deficit di acqua, sia a causa dei cambiamenti climatici, della siccità dovuta all’assenza di regolari precipitazioni atmosferiche, sia per l’inquinamento delle falde che rende non sicura da bere molta acqua. Quei 2 miliardi di persone che non hanno accesso in quantità e qualità adeguate all’acqua, rappresentano un’immensa vergogna per l’umanità. Davvero la dignità umana è minacciata, il diritto all’acqua potabile non è affatto garantito”, afferma a Vatican News Tebaldo Vinciguerra del Dicastero per lo Sviluppo Umano Integrale. “Sono sconcertanti anche i dati recenti in merito ai centri di salute - prosegue -. Quando si è malati infatti si va in ospedale o in clinica per essere curati non per mettere ulteriormente a rischio la propria vita: circa il 4% degli ospedali e l’11% dei centri di cura minori sono senza acqua. Ed è inverosimile pensare di combattere infezioni o pandemie, di eseguire interventi chirurgici o far partorire donne: siamo davanti a problemi di giustizia sociale drammatici”.

Ascolta l'intervista a Tebaldo Vinciguerra

L’appello di Francesco

“L’acqua non può essere oggetto di sprechi o di abusi, o motivo di guerra, ma va preservata a beneficio nostro e delle generazioni future”. Questo quanto affermato da Papa Francesco nel corso dell’udienza generale di ieri mattina in Piazza San Pietro, che Vinciguerra commenta in questo modo: “Prima ho parlato di diritti, adesso parliamo anche di doveri. In molti eventi a carattere scientifico sull’acqua ai quali ho partecipato, la voce del Santo Padre è sempre stata molto ascoltata e apprezzata. I suoi odierni appelli fanno riferimento all’incuria, agli abusi che vedono l’acqua come una merce su cui speculare, da accaparrarsi senza dimenticare i tragici conflitti che la vedono protagonista come arma in determinate zone, ad esempio l’Africa. Quando il Papa nella Laudato si’ parla di acqua riesce a coniugare le preoccupazioni ecologiche, della giustizia sociale, ma anche il diritto umano e la dimensione educativa e culturale.

Visione integrale

Con Francesco c’è una visione integrale, tutto è connesso, l’acqua è un connettore e non dimentichiamo l’enciclica Fratelli tutti, che ci spinge a prenderci cura insieme di un bene che è comune”. Dunque dovrebbero anche essere connessi gli sforzi dei governi per rendere questa “linfa vitale” accessibile a tutti senza speculazioni di alcun tipo. “Il Dicastero è al servizio dello sviluppo umano e ovviamente l’acqua è uno dei principali fattori che consente questo sviluppo, quindi è nostra cura diffondere questa cultura d’insieme e lavorare per una cura umile e responsabile dell’acqua. Il Dicastero risponde alle sollecitazioni della Chiesa locale e cerca di sostenerla. Di recente il cardinale Michael Czerny ha accompagnato i lavori dei vescovi in Oceania, per la tutela dell’Oceano. Altri spunti arrivano dall’Amazzonia e dal mondo agricolo e da chi vede il proprio accesso all’acqua messo in pericolo dall’industria mineraria. La Chiesa si batte per questo diritto umano di accesso all’acqua. L’impegno è multiforme ma sempre vissuto come un servizio al Santo Padre e alla Chiesa secondo il principio della sussidiarietà”.

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23 marzo 2023, 15:30