Medio Oriente, uccisi in raid tre figli di un leader di Hamas
Roberta Barbi – Città del Vaticano
Stavano andando a casa di parenti per festeggiare la fine del Ramadan, i tre figli del leader supremo di Hamas Ismail Haniyeh, in esilio in Qatar, rimasti uccisi in un raid israeliano mentre viaggiavano a bordo di un’auto nei pressi del campo profughi di Shati, a Gaza City. Lo ha confermato Israele precisando che erano tutti “operativi di Hamas”, ma nell’attacco, secondo alcune fonti non confermate, sarebbero morte in tutto sei persone.
Il fallimento dei negoziati
Quanto avvenuto a Gaza City non cambierà il corso delle trattative indirette al Cairo, fa sapere Hamas; ma a ostacolare le trattative sono piuttosto la richiesta del cessate il fuoco che il gruppo islamico vorrebbe permanente, ma soprattutto l’ammissione di Hamas stesso di non essere in grado di rintracciare i 40 ostaggi da rilasciare, necessari alla realizzazione della prima fase dell’accordo. Incomberebbe, inoltre, sulla Striscia di Gaza l’invasione di terra attraverso Rafah che Israele starebbe preparando da tempo.
La minaccia di Teheran
Si fa più concreta, intanto, la minaccia di un attacco iraniano in Israele che potrebbe avvenire con missili ad alta precisione e contro target militari o governativi, secondo l’agenzia Bloomberg. "Se accadrà attaccheremo direttamente Teheran", è la replica del ministro degli Esteri israeliano Katz. L’attacco iraniano sarebbe una reazione al raid aereo israeliano del primo aprile scorso sul consolato iraniano a Damasco in cui sono rimasti uccisi sette membri delle Guardie rivoluzionarie israeliane. Il contingente Unifil dell’Onu in Libano, inoltre, ha ammonito che il rischio di escalation con Israele è reale.
La posizione degli Stati Uniti
Sulle minacce dell’Iran a Israele, quest’ultimo incassa la solidarietà del presidente degli Usa Biden che promette, in caso questa eventualità si verifichi, di restare accanto all’alleato. Contemporaneamente, Biden, in una conferenza alla Casa Bianca ha chiesto, però, di far arrivare più aiuti umanitari alla popolazione della Striscia di Gaza: gli attuali aiuti non sono, infatti, sufficienti per tutti ed è necessario riaprire la via di terra per la consegna degli stessi.
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