Il presidente ucraino, Zelensky, al vertice di pace in Svizzera Il presidente ucraino, Zelensky, al vertice di pace in Svizzera   (ANSA)

Vertice di pace per l’Ucraina: sancita la difesa della sovranità territoriale

Si è chiuso in Svizzera fra luci e ombre il summit per la tregua del conflitto in corso nel cuore dell’Europa. La maggioranza dei Paesi partecipanti ha infatti sottoscritto la dichiarazione conclusiva che ribadisce il diritto all’indipendenza e all’integrità territoriale di tutti gli Stati. Ma a pesare ci sono state importanti defezioni. Assente la Cina, non invitata la Russia

Paola Simonetti - Città del Vaticano

La difesa di indipendenza, sovranità e integrità territoriale è un diritto inalienabile dell’Ucraina, come di tutti gli Stati. Ma solo il dialogo fra le parti in conflitto può fermare la guerra. Questa l’ossatura portante del comunicato finale del vertice che si è chiuso ieri a Lucerna, in Svizzera, sottoscritto dalla maggioranza dei 92 Paesi partecipanti.

Le pesanti defezioni sulla sottoscrizione finale  

La parola pace, dunque, compare nelle parole di alcuni leader mondiali, ma il risultato del summit fa’ i conti con la rinuncia alla firma di 12 nazioni: Armenia, Colombia, India, Indonesia, Libia, Messico, Arabia Saudita, Brasile, Messico, Sudafrica, Thailandia ed Emirati Arabi Uniti. Assente la Cina, mentre la Russia non era stata invitata. Paesi, quelli che si sono sfilati dall’avallo del documento, che hanno un grande peso sul fronte mondiale: compresa la Cina, assente al vertice, insieme contano 3,66 mld di persone, quasi la metà della popolazione mondiale.

I temi su cui lavorare per favorire la pace

Il documento conclusivo si è poi concentrato su tre aree di interesse comune sulle quali lavorare per circoscrivere la guerra in Europa: la sicurezza nucleare, quella alimentare e il capitolo dei prigionieri, inclusi i bambini ucraini rapiti e deportati dai russi. Ottimista il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, che vede come un successo la convergenza su questioni cruciali di oltre 80 Paesi.

La presenza di Mosca nel prossimo vertice

Intanto, la presidente svizzera, Viola Amherd, a margine della conferenza sul lago di Lucerna, rispondendo alle domande dei giornalisti, ha dichiarato che “Il presidente russo, Vladimir Putin, potrebbe essere autorizzato a partecipare a un potenziale secondo vertice di pace, nonostante un mandato di arresto della Corte penale internazionale emesso contro di lui”. La precisazione rispetto al quesito posto in merito all’obbligo eventuale di arrestare Putin su suolo svizzero. "Se la presenza del presidente russo è necessaria per tenere la conferenza – ha chiarito Amherd - allora si può fare un'eccezione, soprattutto se si tratta dei negoziati di pace con l’Ucraina".

Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui

17 giugno 2024, 08:41