L'attacco su Majdal Shams L'attacco su Majdal Shams

Offensiva israeliana sul Libano dopo l’attacco a Mjdal Shams

Hezbollah nega ogni responsabilità nel lancio del razzo che sulle alture del Golan ha ucciso 12 tra bambini e ragazzi. Netanyahu, rientrato dagli Usa, convoca il Gabinetto di sicurezza. L'invocazione dell'Assemblea degli Ordinari cattolici di Terra Santa: una tragedia che indigna e addolora, si rifiuti ogni forma di violenza

Francesca Sabatinelli – Città del Vaticano

In Libano ora è attesa, dopo la strage di Majdal Shams, ieri, quando nella città a maggioranza drusa sulle alture di Golan, un razzo, di fabbricazione iraniana secondo gli israeliani, caduto su un campo di calcio ha ucciso almeno 12 persone, soprattutto bambini e ragazzi, ferendone oltre 30. L’offensiva, che apre al rischio estremamente concreto di un conflitto molto più ampio, è stata definita dal portavoce capo dell'esercito israeliano, la più letale contro i civili israeliani dall'attacco di Hamas del 7 ottobre che ha scatenato la guerra a Gaza.

Hezbollah nega l'attacco

Il movimento sciita libanese Hezbollah, che rifiuta di cessare il fuoco finché continueranno i bombardamenti israeliani su Gaza, ha però negato un suo ruolo nell’attacco e reagisce dichiarando di aspettarsi una pesante reazione da parte di Israele. E nella notte, come riferisce l’esercito israeliano, una raffica di raid israeliani ha colpito in Libano, “una serie di obiettivi terroristici di Hezbollah sia in profondità nel territorio libanese che nel sud del Paese”.

Netanyahu rientra in Israele

Gli Hezbollah “pagheranno un prezzo alto”, erano state le parole di avvertimento del premier israeliano Benjamin Netanyahu, che ha lasciato in anticipo gli Stati Uniti per rientrare in patria e convocare il Gabinetto di sicurezza, mentre fonti della sicurezza israeliane assicurano che il Paese non vuole una guerra.

Il cordoglio degli Ordinari cattolici di Terra Santa

In un messaggio di cordoglio l’Assemblea degli Ordinari cattolici di Terra Santa, pubblicato dal Patriarcato Latino di Gerusalemme, esprime le condoglianze alle famiglie delle vittime e all’intera comunità drusa in Terra santa. “Queste vite innocenti, piene di speranze e di sogni – si legge nel testo in inglese – sono state colpite da un atto di violenza indicibile, che ha profondamente addolorato tutti coloro che considerano la vita sacra”. La perdita dei bambini vittime dell’attacco “è una tragedia indicibile, che lascia un profondo impatto su tutti noi. Le parole non possono esprimere pienamente il dolore e l'indignazione che proviamo di fronte a un atto di violenza così ripugnante”. Il messaggio invita a onorare la memoria delle vittime e a rinnovare “l’impegno per la pace”, rifiutando “ogni forma di violenza”. “La spirale della violenza - è l’indicazione degli Ordinari cattolici - deve finire”. L’esortazione è quindi quella a “cercare la comprensione e il rispetto reciproco, perché da questo dipende il futuro dei nostri figli e delle nostre comunità. Basta con la violenza, l'odio e il disprezzo!” Il testo si conclude con la richiesta alle parti “ad abbandonare la strada del conflitto e delle armi e a cercare la comprensione e il rispetto reciproco. Il futuro dei bambini e il benessere delle nostre comunità dipendono dalla nostra capacità di trascendere l'odio e di abbracciare i principi della compassione e della coesistenza”.

A Roma il vertice su Gaza

Israele ha intanto consegnato ai mediatori la proposta "aggiornata" per un possibile cessate il fuoco a Gaza e il rilascio degli ostaggi. La prima verifica di una potenziale intesa, nonostante le nuove tensioni, è oggi a Roma al vertice Mossad-Cia e Qatar-Egitto.

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28 luglio 2024, 11:58