Ucciso il capo politico di Hamas in Iran. Da Israele riserbo ufficiale
Paola Simonetti - Città del Vaticano
Sarebbe stato un raid israeliano a colpire la residenza dove, a Teheran, soggiornava il capo politico di Hamas, Ismail Haniyeh, arrivato in Iran per partecipare alla cerimonia di insediamento del presidente iraniano Massoud Pezeshkian. Lo ha reso noto in un comunicato il gruppo islamico palestinese. Con lui sarebbe stata uccisa anche una guardia del corpo. I funerali sono previsti per domani, 1 agosto, nella capitale iraniana.
Il silenzio di Israele
Riserbo ufficiale e nessuna assunzione di responsabilità per ora da parte di Israele secondo quanto dichiarato dalla Radio militare israeliana. Immediata invece la reazione di Hamas per il quale “l’assassinio di Haniyeh rappresenta una grave escalation che non raggiungerà i suoi obiettivi" la cui ala militare ha già minacciato "enormi conseguenze". Dura la condanna del presidente palestinese Abu Mazen, che definisce l’uccisione "un atto codardo e uno sviluppo pericoloso", invitando "il popolo palestinese all'unità, alla pazienza e alla fermezza di fronte all'occupazione israeliana".
Le reazioni
L'uccisione del leader di Hamas ha scatenato commenti e prese di posizione sul fronte internazionale. L'Iran ha decretato tre giorni di lutto nazionale, e la sua Guida Suprema ha giurato vendetta. L'ayatollah Ali Khamenei ha detto che Israele “ha preparato una dura punizione per se stesso”. Forte la condanna della Turchia contro quello che Ankara definisce "vergognoso assassinio" che "mira anche a estendere la guerra di Gaza a una dimensione regionale". La Russia ha denunciato l'"inaccettabile assassinio politico che porterà a un'ulteriore escalation delle tensioni". Sull’omicidio del leader di Hamas si sono espressi anche i ribelli yemeniti Houthi, secondo i quali "prendere di mira Ismail Haniyeh è un atroce crimine terroristico e una flagrante violazione delle leggi e dei valori ideali”.
La politica di Israele
Per Israele, intanto, non vi sarà alcun cambiamento sul campo per ciò che riguarda la strategia di difesa interna. Lo ha comunicato il portavoce dell'esercito israeliano, Daniel Hagari, che parla di "valutazione della situazione" da parte del comando militare.
Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui