Iran e Hezbollah: pronti a colpire Israele al momento giusto
Vatican News
“Israele cerca di espandere la guerra, la tensione e il conflitto a livello regionale”, Teheran non cessa di lanciare accuse e minacce e avverte di essere pronta a colpire Israele “al momento giusto”. Il ministro degli Esteri iraniano ad interim, Ali Bagheri, parla di “errore strategico” che “costerà caro agli israeliani”: l’uccisione di Ismail Yahya Haniyeh, leader politico di Hamas che finora Israele non ha mai commentano ma che l’Araba Saudita ha invece descritto come una “palese violazione della sovranità dell’Iran” che, è convinzione di Ali Bagheri, ha il “diritto intrinseco" di difendersi da Israele "nel momento opportuno".
Le scuse di Netanyahu
La comunità internazionale in tutti i modi tenta ci calmare la situazione e di rilanciare i negoziati, mentre gli Stati Uniti ritengono di essere “più vicino che mai ad un accordo sul cessate il fuoco”. “Stiamo proseguendo verso la vittoria. Siamo preparati sia per la difesa che per l'attacco", sono invece le affermazioni del premier israeliano Benyamin Netanyahu che, per la prima volta, si è scusato di quanto avvenuto il 7 ottobre del 2023. "Mi dispiace profondamente che sia successa una cosa del genere. Ti guardi sempre indietro e ti chiedi se avremmo potuto fare qualcosa che lo avrebbe impedito", sono state le sue parole alla rivista americana Time, occasione per ribadire l’intenzione di restare “in carica finché riterrò di poter aiutare Israele”.
Hezbollah: colpiremo Israele
Due giorni fa Hamas han nominato suo leader Sinwar, ritenuto da Israele una delle menti dell’attacco lanciato dal movimento palestinese il 7 ottobre scorso e che ha scatenato la reazione israeliana su Gaza che finora, secondo Hamas, ha ucciso circa 40 mila persone e allargato la tensione a tutto il Medio Oriente con Israele da un lato, e Iran e i gruppi che sostiene, come Hezbollah e gli Houthi in Yemen, dall’altro. E mentre a Gaza l’esercito israeliano chiede nuove evacuazioni, secondo la Cnn in Libano Hezbollah è pronto, indipendentemente dall’Iran, a colpire Israele che, a sua volta, minaccia una risposta “sproporzionata” contro il movimento libanese sciita nel caso dovessero essere colpiti civili israeliani.
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