La Santa Sede all'OSA: dialogo e partecipazione per superare la crisi in Venezuela
Stefano Leszczynski – Città del Vaticano
“Solo dialogo e partecipazione attiva e piena di tutti gli attori politici” potranno far superare la difficile fase in atto nel Venezuela, testimoniandone “la convivenza democratica”. La Santa Sede, attraverso monsignor Juan Antonio Cruz Serrano, Osservatore Permanente della Santa Sede presso l'Organizzazione degli Stati Americani (OSA), interviene sulla grave crisi che sta colpendo il Paese latinoamericano dopo le presidenziali dello scorso 28 luglio che, tra le denunce di brogli, hanno visto la riconferma di Nicolás Maduro. In un intervento di ieri, 31 luglio, Serrano, nel fare riferimento alla convocazione urgente della Sessione straordinaria del Consiglio Permanente dell’OSA, che ha respinto una risoluzione che chiedeva trasparenza a Caracas circa il risultato del voto, sottolinea l’appoggio all’episcopato venezuelano. La Santa Sede, indica l’Osservatore, “concorda con quanto espresso dalla Conferenza episcopale venezuelana che rileva la vocazione democratica del popolo venezuelano, dimostrata dalla ‘partecipazione massiccia, attiva e civica di tutti i venezuelani al processo elettorale’” e ritiene che “la manifestazione delle diverse posizioni e richieste” debba avvenire, così come indicato dai vescovi del Paese, “‘con gli atteggiamenti pacifici di rispetto e tolleranza che hanno prevalso finora’“.
Machado chiama alla mobilitazione
I disordini seguiti alla diffusione dei dati delle elezioni presidenziali - che hanno decretato la vittoria del presidente in carica Nicolas Maduro con oltre il 51% dei voti – non accennano a diminuire e la leader dell’opposizione venezuelana Maria Corina Machado per la prima volta dalla data del voto ha chiamato i suoi sostenitori alla "mobilitazione". A determinare la reazione della coalizione rappresentata dallo sfidante alla presidenza, Edmundo Gonzalez, è stata la decisione del Consiglio nazionale elettorale del Venezuela di sospendere l'annuncio del secondo bollettino con i risultati delle presidenziali del 28 luglio e la mancata presentazione dei verbali ufficiali degli scrutini. Il numero delle vittime delle numerose proteste che si sono registrate in diverse parti del Paese è finora di 12, mentre il procuratore generale venezuelano, Tarek William Saab, ha intanto dichiarato che sono oltre mille le persone tratte in arresto.
Le reazioni internazionali
Gli Stati del G7 hanno esortato le autorità di Caracas a “pubblicare con trasparenza i dati relativi ai risultati elettorali”, mentre l’Alto rappresentante per la politica estera dell’Ue Borrell ha lanciato un appello per “mettere fine alla repressione” nei confronti dell’opposizione. Anche il presidente brasiliano Lula e il presidente Usa Biden hanno concordato nei giorni scorsi "sulla necessità di una pubblicazione immediata dei verbali, condividendo “la prospettiva che l'esito delle elezioni venezuelane
rappresenti un momento critico per la democrazia nell'emisfero" e impegnandosi "a rimanere in stretto coordinamento sulla questione".
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