Un missile Atacms a lunga gittata, tra le forniture Usa all'Ucraina Un missile Atacms a lunga gittata, tra le forniture Usa all'Ucraina

Zelensky: senza gli aiuti Usa, l’Ucraina perderà la guerra

Kiyv torna a sottolineare l'importanza vitale del sostegno statunitense e lancia i primi Atacms contro la Russia. Dal Cremlino la minaccia di modificare la propria dottrina nucleare, mentre il G20 di Rio si conclude con un richiamo ai principi della Carta Onu.

Roberta Barbi – Città del Vaticano  

Senza gli aiuti degli Stati Uniti, l’Ucraina perderà la guerra: è diretto come sempre, nelle sue dichiarazioni, Volodymyr Zelensky intervistato da Fox News. I timori del presidente ucraino sono rivolti verso il nuovo presidente Usa Donald Trump, che s’insedierà a gennaio, da sempre scettico sui finanziamenti americani a Kyiv, anche se ha promesso più volte di porre fine alla guerra rapidamente. “Combatteremo, abbiamo la nostra produzione, ma non è sufficiente per prevalere e penso che non sia sufficiente per sopravvivere”, ha detto. 

Missili e mine antiuomo a Kyiv

Intanto il presidente uscente Biden ha dato il via libera all’utilizzo in territorio russo dei missili a lunga gittata Atacms. Sul terreno Mosca fa sapere di aver abbattuto nella notte una cinquantina di droni ucraini, tutti lungo le regioni di confine tra i due Paesi. Fa discutere anche il contributo della Corea del Nord alla guerra in corso: secondo Seul circa diecimila militari nordcoreani sarebbero stati dispiegati dalla Russia nella regione di Kursk e contemporaneamente Pyongyang avrebbe inviato a Mosca nuovi sistemi di artiglieria e lanciarazzi a sostegno del suo sforzo bellico contro l'Ucraina. Il presidente russo Putin, ha dichiarato di avere l'intenzione di rispondere con l’atomica anche ad attacchi convenzionali.

G20 di Rio in sostegno di “pace globale, giusta e duratura”

Si è parlato della guerra in Ucraina anche al G20 di Rio de Janeiro, in Brasile, dove i capi di Stato hanno dichiarato di voler accogliere “ con favore tutte le iniziative pertinenti e costruttive a sostegno di una pace globale, giusta e duratura”. Nel documento finale vengono anche richiamati i principi della Carta delle Nazioni Unite per la promozione di relazioni pacifiche, amichevoli e di buon vicinato tra le nazioni. Sottolineata nel documento anche la sofferenza umana dei popoli in guerra e l’impatto di questa sulla sicurezza alimentare ed energetica, sulle catene di approvvigionamento, sulla stabilità economica e finanziaria, sull’inflazione e sulla crescita globale.  

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20 novembre 2024, 08:03