"Nessuna scusa", il tema della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne 2024 "Nessuna scusa", il tema della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne 2024

Giornata contro la violenza sulle donne, una vittima ogni dieci minuti

Nella ricorrenza indetta dalle Nazioni Unite esplode la denuncia per un flagello definito “una epidemia” dal segretario generale Guterres che chiede “azioni urgenti per ottenere giustizia e responsabilità”. Caraibi, America Centrale e Africa tra le regioni più colpite

Stefano Leszczynski – Città del Vaticano

Almeno 85.000 donne e ragazze sono state uccise intenzionalmente in tutto il mondo nel 2023. La violenza contro le donne rappresenta un flagello talmente diffuso in ogni angolo del mondo che il segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, non ha esitato a definirlo un’epidemia. «E la situazione sta peggiorando», nota Guterres che invita a prevedere, «azioni urgenti per ottenere giustizia e responsabilità».

La casa, il luogo più pericoloso

A fare il punto a livello internazionale è il rapporto dell’Unodc, l’ufficio viennese contro la droga e il crimine e l'organizzazione newyorkese Un Women. Il dato più atroce è che il luogo più pericoloso per le donne è la loro stessa casa, il 60% di loro sono vittime «del coniuge o di altri membri della famiglia». Le vittime sono 140 ogni giorno o una ogni 10 minuti ed è un fenomeno «che oltrepassa i confini e colpisce tutte le categorie sociali e tutte le fasce d'età», con Caraibi, America Centrale e Africa tra le regioni più colpite, prima dell'Asia. Nel continente americano e in Europa — si legge nel rapporto Onu — i femminicidi vengono perpetrati soprattutto dal partner, mentre nel resto del mondo sono i familiari a essere più spesso coinvolti.

Fondamentale la prevenzione

Il nodo centrale da sciogliere resta sempre quello della prevenzione. La maggior parte degli omicidi potrebbero essere evitati se solo i meccanismi di tutela venissero rafforzati. Troppe ancora le denunce e le segnalazioni cui non viene dato seguito o, ancora peggio, troppi i paesi dove non è possibile rivolgersi a enti o istituzioni in grado di fornire la giusta protezione. Secondo i dati disponibili in alcuni paesi, tra cui la Francia, molte vittime hanno denunciato violenze fisiche, sessuali o psicologiche prima della morte. Nelle regioni in cui è possibile stabilire una tendenza, il tasso di femminicidi è rimasto stabile o è diminuito solo leggermente dal 2010, a dimostrazione che questa forma di violenza «è radicata nelle pratiche e nelle norme» ed è difficile da sradicare, rileva l’Unodc che ha analizzato la situazione in 107 paesi.

Necessarie azioni concrete

Il tema di questa giornata internazionale istituita nel 1999 è “Nessuna scusa”, ha ricordato il presidente italiano Sergio Mattarella, richiamando la necessità di azioni concrete a livello legislativo e culturale per contrastare i crimini violenti contro le donne. Nel suo intervento Mattarella ha ricordato la Convenzione di Istanbul, ratificata dall’Italia nel 2013, invitando le istituzioni e la società civile a sostenere le donne contro ogni forma di sopruso, che di fatto rappresenta una grave violazione dei diritti umani. Lo stesso Papa Francesco, parlando alla comunità accademica del Pontificio Istituto Teologico Giovanni Paolo II per le Scienze del matrimonio e della famiglia, ha denunciato come in molti Paesi vincoli e imposizioni pesino soprattutto sulle donne, costringendole in posizioni di subalternità, senza rispetto per la dignità e la libertà cui ogni essere umano ha inalienabile diritto quale figlio di Dio.
 

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25 novembre 2024, 16:14