Intensi raid israeliani su Gaza. A Washington l'incontro tra Trump e Netanyahu
Roberta Barbi – Città del Vaticano
Intensi raid israeliani hanno provocato almeno 50 vittime nelle scorse ore nella Striscia di Gaza. È quanto riferiscono le autorità sanitarie locali, mentre nella giornata di ieri anche una raffica di almeno dieci razzi, è stata lanciata verso Israele: alcuni sono stati intercettati, altri sono caduti nei pressi delle città di Ashkelon e Ashdod e nelle comunità limitrofe causando danni alle auto parcheggiate. Non si ha notizia di feriti.
La guerra non si ferma
In risposta a questi lanci, raid israeliani si sono concentrati a nord di Deir-el-Balah, al centro della Striscia di Gaza, dopo l’ordine del ministro della Difesa israeliano, Katz, di “continuare e ampliare” l’offensiva in corso contro Hamas. Almeno due persone, inoltre, sono state uccise e altre sei sono rimaste ferite a seguito di un attacco aereo israeliano che ha colpito una tenda a Khan Younis nella Striscia di Gaza: la tenda si trovava fuori dall'ospedale Nasser nella città meridionale ed è stata usata come base da diversi giornalisti. Secondo i media palestinesi, almeno due giornalisti sono stati uccisi in questo raid. A proposito di Hamas, ieri in tutto il territorio della Striscia si sono moltiplicate le manifestazioni contro il gruppo, la principale delle quali si è svolta a Jabalia, nel nord.
L'incontro Trump-Netanyahu
La questione degli ostaggi ancora nelle mani di Hamas, ma anche l’ordine di arresto emesso dalla Corte penale internazionale dell’Aia a carico del premier israeliano per presunti crimini di guerra: questi i principali temi all’ordine del giorno dell’atteso colloquio alla Casa Bianca tra Trump e Netanyahu, definito dal presidente americano un incontro “urgente e importante”. Fra gli altri temi in agenda, la questione iraniana, i dazi commerciali globali e il dossier sulla relazione tra Israele e Turchia. Ieri sera, intanto, in Cisgiordania, secondo fonti palestinesi, è stato ucciso un 14enne con cittadinanza americana; “un terrorista”, l’hanno definito le forze di difesa israeliane.
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