C9, riforma: pronta bozza della nuova Costituzione apostolica
Amedeo Lomonaco - Città del Vaticano
Il titolo provvisorio della bozza della nuova Costituzione apostolica della Curia romana è “Praedicate Evangelium”. E’ pronto un primo testo da consegnare a Papa Francesco per le considerazioni che riterrà opportune, utili e necessarie. E’ quanto ha dichiarato il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Greg Burke, durante un briefing con i giornalisti incentrato sulla 25.ma riunione del Consiglio dei cardinali, terminata oggi. Il Santo Padre non è stato presente questa mattina per l’Udienza Generale. (Ascolta l’intervista con Greg Burke)
Riforma finanziaria
Oltre all’esame della bozza della nuova Costituzione apostolica, sono stati ricordati alcuni passi della riforma della struttura finanziaria ed organizzativa della Santa Sede e del Governatorato. Mons. Brian Ferme, segretario del Consiglio per l’economia, ha illustrato gli obiettivi e i principi fondamentali, tra i quali evitare gli sprechi, favorire la trasparenza e assicurare la corretta applicazione dei principi contabili.
Maggiore attenzione alle spese
Mons. Ferme ha anche ricordato alcuni positivi risultati. Tra questi, una procedura uniforme per la preparazione dei bilanci preventivi e consuntivi, una maggiore attenzione alle spese, una maggiore cooperazione e comprensione della riforma finanziaria, un graduale cambiamento di mentalità per quanto riguarda la trasparenza. La prossima riunione del Consiglio di cardinali si terrà nei giorni 10, 11 e 12 settembre del 2018.
Riforma della Curia, principio ispiratore
Durante il briefing è anche stato distribuito un documento sul processo di riforma della Curia romana a cura del Consiglio dei cardinali. Si ricorda che il principio ispiratore, per il prosieguo dei lavori, è “quello espresso dal Papa nell'Esortazione apostolica "Evangelii gaudium": “Sogno una scelta missionaria capace di trasformare ogni cosa… perché diventi un canale adeguato per la evangelizzazione del mondo attuale”.
Criteri della riforma
Sono tre inoltre i criteri fondanti che hanno contraddistinto il tracciato della riforma. Il primo è quello della tradizione, ovvero della fedeltà alla storia, in continuità con il passato. Il secondo consiste nell’aggiornamento, processo al quale si ispirano i passi compiuti dal Dicastero per la Comunicazione, dal Consiglio e dalla Segreteria per l’Economia. Il terzo criterio è il coordinamento, al quale si accompagna il processo di semplificazione. Un percorso - si ricorda - che nel recente passato ha suggerito l’accorpamento di alcuni Dicasteri.
Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui