Papa: in un mondo segnato da povertà, portate messaggio di speranza
Marco Guerra – Città del Vaticano
“Negli anni trascorsi dalla nascita della vostra Fondazione, avete contribuito molto alla promozione di uno spirito di fraternità e di pace”. Papa Francesco si è rivolto così, con parole di grande riconoscenza, agli amministratori e ai benefattori della Papal Fondation, la Fondazione statunitense animata da laici e religiosi, che da 28 anni presta un sostegno finanziario alle opere del Papa.
“È per me una gioia essere di nuovo con voi – ha proseguito il Pontefice - ed esprimere la mia gratitudine per il generoso sostegno che offrite a me e alla Chiesa in tante parti del mondo”.
Promuovere sviluppo della famiglia umana
Francesco ha quindi dato risalto al grande contributo offerto dalla Fondazione nel campo della formazione e della cura delle persone più vulnerabili, giovani e meno giovani:
Attraverso il vostro sostegno a vari progetti educativi, caritativi e apostolici, come pure con le borse di studio rese disponibili per fedeli laici, persone consacrate e sacerdoti, voi testimoniate la sollecitudine instancabile della Chiesa per promuovere lo sviluppo integrale della famiglia umana.
Mondo segnato da violenza e conflitti
Un apporto che secondo Francesco appare ancora più significativo perché va incidere concretamente nelle ferite della società contemporanea:
In un mondo che è tristemente segnato dalla violenza e dai conflitti, dalla povertà materiale e spirituale, e troppo spesso dall’indifferenza di molti, la vostra opera aiuta a portare il messaggio evangelico di speranza, di misericordia a quanti traggono beneficio dal vostro impegno e dalla vostra generosità.
Edificare la Chiesa in unità
Dunque la missione della Papal Foundation resta “in maniera solidale, con il Successore di Pietro”. Per questo motivo il Papa dopo i ringraziamenti ha pregato affinché si rinnovi in loro “il proposito di contribuire a edificare la Chiesa in unità e a far progredire la sua carità verso gli ultimi dei nostri fratelli e sorelle”.
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