Gioia e attesa per il prossimo viaggio del Papa in Thailandia
Luca Collodi – Città del Vaticano
Il Papa visiterà la Thailandia dal 20 al 23 novembre ( il 19 la partenza da Roma) e il Giappone dal 23 al 26 novembre. Sarà la seconda visita di un Pontefice in Thailandia, dopo quella di Giovanni Paolo II nel 1984. Il motto del Viaggio è “Discepoli di Cristo, discepoli missionari”, con un richiamo ai 350 anni dell’istituzione del Vicariato Apostolico di Siam, eretto nel 1669.
Thailandia e Giappone
Due Paesi in cui i cattolici sono minoranza. In ambo i casi intorno allo 0,5% della popolazione: meno di 400mila in Thailandia dove i buddisti sono al 90% circa. 540mila circa in Giappone dove la maggioranza della popolazione è di tradizione scintoista e buddista in un contesto sociale però fortemente secolarizzato.
La diocesi di Chiang Mai
Territorio nel nord della Thailandia, la diocesi è stata istituita nel novembre del 1959. In due parrocchie, a Chaehom e Lamphun, vivono alcuni sacerdoti fidei donum del Triveneto che da anni animano la missione cattolica diocesana. La missione di Chaehom, che si sostiene con la produzione e la vendita di artigianato locale, è impegnata ad aiutare le popolazioni tribali e nomadi che abitano le montagne del nord della Thailandia, al confine tra Myammar e Laos, con la costruzione nei villaggi di impianti per l’acqua potabile, l’aiuto sanitario, la possibiilità di ospitare e far studiare i giovani della foresta.
L’attesa del Papa
A Chaehom vive don Raffaele Sandonà, sacerdote fidei donum di Padova, da 10 anni in Thailandia, che descrive a Radio Vaticana Italia l’attesa del Paese per l’arrivo del Papa: “Il viaggio di Francesco servirà a confermare nella fede, sottolinea, i cattolici di quelle terre e si svolgerà all’insegna della promozione del dialogo interreligioso con il mondo buddista”.
Nelle parole del sacerdote i dati sui cattolici nel Paese, il rapporto quotidiano sereno e costruttivo col mondo buddista e il clima istituzionale che sta precedendo l'arrivo di Francesco guardato e seguito per il suo esempio di umiltà e pace. "Questa visita" afferma don Raffaele - sarà sicuramente un bel passo in avanti" sia nel dialogo che nella testimonianza chiesta alla Chiesa locale.
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