Francesco: nelle crisi non cedere a rabbia e paura, aprirsi alle sorprese della vita
Antonella Palermo - Città del Vaticano
Il Signore spariglia le carte e noi dobbiamo assecondarlo. È questo il cuore del messaggio di Francesco nell'Angelus dell'ultima domenica di Avvento in Piazza San Pietro, dove sono radunati circa 30 mila fedeli. San Giuseppe, figura chiave del suo pontificato, è l'uomo a cui improvvisamente si sono infranti i sogni contro la "scoperta sconcertante" di apprendere che Maria attende un figlio non suo.
La scelta di Giuseppe
Denunciare Maria per la presunta infedeltà oppure annullare in segreto il fidanzamento senza provocare scandalo?
Giuseppe sceglie questa seconda via: la via della misericordia. Ed ecco che, nel cuore della crisi, proprio mentre pensa e valuta tutto questo, Dio accende nel suo cuore una luce nuova: in sogno gli annuncia che la maternità di Maria non viene da un tradimento, ma è opera dello Spirito Santo, e il bambino che nascerà è il Salvatore (cfr vv. 20-21); Maria sarà la madre del Messia e lui ne sarà il custode. Al risveglio, Giuseppe capisce che il sogno più grande di ogni pio Israelita – essere il padre del Messia – si sta realizzando per lui in modo assolutamente inaspettato.
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Fidarsi, accogliere
Di fronte alle legittime aspettative del futuro sposo, di fronte ai progetti sognati, Giuseppe, commenta il Papa, depone ogni presunzione per aprirsi a orizzonti nuovi:
Giuseppe dovrà rinunciare alle sue certezze rassicuranti, ai suoi piani perfetti, alle sue legittime aspettative e aprirsi a un futuro tutto da scoprire. E di fronte a Dio, che scombina i piani e chiede di fidarsi, Giuseppe risponde sì. Il suo coraggio è eroico e si realizza nel silenzio: si fida, accoglie, è disponibile, non domanda ulteriori garanzie.
Non cedere a sentimenti negativi, accogliere le soprese della vita
Natale, osserva il Pontefice, può essere un periodo in cui ancora più forte è in qualche modo il nostro desiderio di vedere i sogni realizzati. Anche le atmosfere che portano a una maggiore condivisione contribuiscono a 'stressare' questa dimensione di richiesta affinché si esaudiscano. Precisa Francesco:
Magari rimpiangiamo alcuni sogni infranti e vediamo che le migliori attese devono spesso confrontarsi con situazioni inattese, sconcertanti. Quando questo accade, Giuseppe ci indica la via: non bisogna cedere a sentimenti negativi, come la rabbia e la chiusura, questa è la via sbagliata! Occorre invece accogliere le sorprese della vita, anche le crisi.
Fondarsi sul criterio della misericordia
"La Vergine Maria ci aiuti a vivere aperti alle sorprese di Dio", conclude il Papa. Perché Lui ci supera e sa 'inventare' orizzonti "infinitamente più ampi e belli dei nostri!". In conclusione Francesco ci offre i criteri di discernimento:
Quando si è in crisi non bisogna scegliere di fretta secondo l’istinto ma lasciarsi assare al setaccio, come ha fatto Giuseppe, “considerare tutte le cose” e fondarsi sul criterio di fondo: la misericordia di Dio. Quando si abita la crisi senza cedere alla chiusura, alla rabbia e alla paura, ma tenendo aperta la porta a Dio, Lui può intervenire. Lui è esperto nel trasformare le crisi in sogni: sì, Dio apre le crisi a prospettive nuove, magari non come noi ci aspettiamo, ma come Lui sa.
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