Il Papa incontra l'Union Mundial de la Orgnizaciones Femeninas Catolicas Il Papa incontra l'Union Mundial de la Orgnizaciones Femeninas Catolicas

Il Papa: ascoltare il lamento di tante donne che subiscono ingiustizie e abbandono

Francesco riceve in Vaticano l’Unión Mundial de Organizaciones Femeninas Católicas: "È urgente la pace nel mondo, che inizi nel cuore, un cuore malato, lacerato dalla divisione dell'odio e del rancore". Il Papa avverte che "è a rischio l'identità antropologica" delle donne e si dice "triste" che in Portogallo, nel Paese della Madonna di Fatima, ci sia una nuova legge sull'eutanasia

Francesca Sabatinelli – Città del Vaticano

Oggi è in pericolo “l’identità antropologica delle donne”, strumentalizzate per ragioni politiche o ideologiche che ne “ignorano la bellezza con la quale è stata creata”. Papa Francesco riceve in Vaticano le donne dell’Unión Mundial de Organizaciones Femeninas Católicas, alle quali ricorda l'odierna celebrazione della Beata Vergine di Fatima.

Io sono triste perché nel Paese dove è apparsa la Madonna è stata promulgata una legge per uccidere. Ancora un altro passo della lista dei Paesi che hanno approvato l'eutanasia

Ascoltare il lamento di tante donne

Proprio alla Madonna il Papa invita a guardare, come modello di vita e tenerezza. Quindi esorta i membri dell'organismo, che rappresenta quasi 100 organizzazioni femminili nel mondo, con circa 8 milioni di donne cattoliche, a rinnovare lo spirito missionario e ad “ascoltare il lamento di tante donne nel mondo che subiscono l’ingiustizia, l’abbandono, la discriminazione, la povertà, o un trattamento disumano fin da bambine in alcuni procedimenti".

Oltre alla pace, a essere in pericolo è anche l’identità antropologica della donna poiché viene strumentalizzata come argomento di dispute politiche e di ideologie culturali che ignorano la bellezza con la quale è stata creata.

Per Francesco è necessario "valorizzare maggiormente" le capacità delle donne "di relazione e di donazione". Gli uomini, è l'indicazione, devono comprendere "meglio la ricchezza della reciprocità che devono alla donna, per recuperare quegli elementi antropologici che caratterizzano l’identità umana e, con essa, quella della donna e il suo ruolo nella famiglia e nella società, dove non smette di essere un cuore pulsante".

E se vogliamo sapere che cos’è l’umanità senza la donna, che cos’è l’uomo senza la donna, lo abbiamo nella prima pagina della Bibbia: solitudine. L’uomo senza la donna è solo. L’umanità senza la donna è sola. Una cultura senza la donna è sola. Dove non c’è la donna, c’è solitudine, solitudine arida che genera tristezza e ogni sorta di danno per l’umanità. Dove non c’’è la donna, c’è solitudine.

La missione evangelizzatrice delle donne

L’Umofc, perché possano compiere la loro missione evangelizzatrice e lavorare per lo sviluppo umano, ha dato vita all’Osservatorio Mondiale delle Donne affinché, ricorda Francesco, si possa aiutare e per fare in modo “che altri aiutino ad alleviare i bisogni corporali e spirituali dell’umanità”.

Oggigiorno c’è urgente bisogno di trovare la pace nel mondo, una pace che comincia, soprattutto, dentro al cuore, un cuore malato, lacerato dalla divisione dell’odio e del rancore

Maria, modello di donna per eccellenza

Nel giorno in cui la Chiesa commemora le apparizioni della Vergine Maria a Fatima, Francesco indica in Maria il “modello di donna per eccellenza” che vive il dono della maternità e il compito di prendersi cura dei suoi figli nella Chiesa, perché senza la donna "questi ambiti sono soli". 

Non è bene che l'uomo sia solo, per questo (c'è) la donna. Maria vi insegna a generare vita e a proteggerla sempre, relazionandovi con gli altri a partire dalla tenerezza e dalla compassione, e coniugando tre linguaggi: quello della mente, quello del cuore e quello delle mani. Come ho già detto in altre occasioni, credo che le donne abbiano questa capacità di pensare quello che sentono, di sentire quello che pensano e fanno e di fare quello che sentono e pensano. Vi incoraggio a continuare a offrire questa sensibilità al servizio degli altri.

Rimanere in comunione con la Chiesa

In tutte le cose grandi che fa Dio, la scena è caratterizzata da povertà e umiltà, come a Fatima, prosegue Francesco, dove “una donna buona e piena di luce incontrò dei bambini poveri e semplici”. Quei pastorelli rappresentano l’umanità fragile, piccola sconcertata e impaurita di fronte a ciò che la vita presenta e che non sempre si capisce, perché a volte gli eventi “ci superano e ci mettono in crisi”. Il Papa quindi spiega cosa abbia reso forte Maria e i Pastorelli che si trasformarono “da persone fragili e piccole in testimoni autentici della gioia del Vangelo”.

Il segreto di ogni discepolato e della disponibilità alla missione sta nel coltivare questa unione interiore con l’“ospite dolce dell’anima” che ci accompagna sempre: l’amore a Dio e il restare uniti a Lui, come i tralci alla vite, per vivere – come Maria – la pienezza dell’essere donne con la consapevolezza di sentirsi scelte e protagoniste nell’opera salvifica di Dio. Ma ciò da solo non basta. Questa unione interiore con Gesù deve manifestarsi all’esterno nel rimanere in comunione con la Chiesa, con la mia famiglia o con la mia organizzazione, che mi aiutano a maturare nella fede.

L’invito di Francesco è quindi a “pregare le opere e operare quanto si è visto nella preghiera” per essere in sintonia con la missione della Cheisa, per entrare in sintonia con la missione di tutta la Chiesa poiché “è anche questa l’essenza della sinodalità, ciò che fa sentire protagonisti e corresponsabili del “buon essere” della Chiesa, per saper integrare le differenze e lavorare in armonia ecclesiale”.

 


 

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13 maggio 2023, 12:00