Il Papa: a Roma per il Giubileo non manchi il "cantiere" della carità cristiana
Tiziana Campisi – Città del Vaticano
Con il pensiero all’anno prossimo, che “sarà l’Anno Santo”, e lo sguardo su Roma che "è piena di cantieri”, Francesco, nell'udienza al Circolo San Pietro, sottolinea che “il ‘cantiere’ che non può mancare è quello della carità”.
I pellegrini e i turisti che vengono a Roma dovrebbero “respirare” l’aria della carità cristiana, che non è solo assistenza, è una cura della dignità, è vicinanza, è condivisione vissuta, senza pubblicità, senza riflettori. Con la vostra presenza, con la vostra vicinanza, compassione e tenerezza, anche voi preparate la città per il Giubileo, prendendovi cura non delle strade o delle infrastrutture, ma dei cuori e della carne dei poveri, che, come disse San Lorenzo, sono il tesoro della Chiesa.
Gratitudine per il servizio svolto
Il Papa riceve nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico circa quattrocento soci dell'antico sodalizio romano che da 155 anni si prende cura dei più bisognosi attraverso azioni concrete di solidarietà, documentate in un volume con tutto il magistero dei Papi al Circolo stesso che è stato donato al Pontefice. Si rallegra il Papa nel riceverli perché, dice all'inizio del suo discorso, l’udienza con loro è un'udienza “all’insegna della gratitudine, che è il 'gusto' bello della vita”, “gratitudine per il servizio” reso “ai poveri di Roma, “a nome del Papa” e “della santa madre Chiesa”.
Non "musealizzare" la storia
Francesco raccomanda di non perdere “la memoria delle radici” perché “sono fondamentali” e “senza radici non c’è vita, non c’è futuro”. Ma, al contempo, il Papa esorta a non restare ancorati al passato.
State attenti a non “musealizzare” la vostra storia, a non “sterilizzare” le radici! La memoria è organo del futuro, a patto che le radici rimangano vive e vegete. Per questo vi incoraggio a trasmettere il vostro patrimonio di valori e di esperienze ai giovani. Ci vogliono giovani che vadano avanti.
Gli anziani possono offrire slancio ai giovani
L’auspicio di Francesco è che i nonni del Circolo San Pietro trasmettano la loro esperienza ai loro nipoti e invita a riflettere sulla “ricchezza di fede vissuta, di carità concreta, di amore ai poveri” che l’esempio di un anziano può offrire e sull’energia, la creatività e lo slancio che tutto questo “può dare un giovane”.
La testimonianza di Frassati "presto santo"
Il Papa ricorda anche il beato Pier Giorgio Frassati, che “presto sarà santo”, e che “a Torino andava nelle case dei poveri a portare aiuto”, giovane “di famiglia benestante” che “non si è perso nella ‘bella vita’, perché in lui c’era la linfa dello Spirito Santo, c’era l’amore per Gesù e per i fratelli”.
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