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Il Papa alle famiglie pellegrine a Pompei e Loreto: fatevi strumenti di pace

In occasione del 17° Pellegrinaggio Nazionale delle Famiglie per la Famiglia, che quest'anno ha come tema "Qualsiasi cosa vi dica, fatela", il Pontefice invia un messaggio ai al presidente di Rns Contaldo, organizzatore dell’evento, per lodare questo momento di preghiera che coinvolge genitori, figli e nonni”. Il cardinale Zuppi: “è un cammino che ha il sapore del popolo

Vatican News

Un momento di preghiera corale”, che “coinvolge genitori, figli e nonni sostenendoli nel cammino con la forza della fede”. È questo per Papa Francesco “il 17° Pellegrinaggio Nazionale delle Famiglie per la Famiglia”, promosso sabato 14 settembre ai santuari mariani di Pompei e Loreto da Rinnovamento nello Spirito (RNS) in collaborazione con le prelature pontificie dei due santuari, l’ufficio Cei per la pastorale della famiglia e forum delle associazioni famigliari. In un messaggio a firma del cardinale segretario di Stato Pietro Parolin rivolto a Giuseppe Contaldo, presidente di Rns, il Pontefice si compiace per l’evento e rivolge a tutti i partecipanti il suo cordiale saluto e la sua vicinanza spirituale. “Nell’affidare all’amorevole sguardo della vergine madre le tante famiglie in difficoltà, quelle nei territori di guerra o provate da grande povertà”, Francesco “si unisce ai pellegrini nell’invocare il dono dello Spirito Santo affinché le famiglie cristiane in Italia, in Europa e nel mondo, possano farsi strumenti di pace testimoniando la bellezza della vita comune”.

Zuppi: Maria maestra di docilità e speranza in vista del Giubileo

Per il cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, il pellegrinaggio è un “cammino che ha il sapore del popolo”, in cui tutti, “bambini, giovani, adulti, anziani”, testimoniano “come la sequela del Signore Gesù riguardi tutti e non solo alcuni o alcune categorie”. In un messaggio rivolto ai partecipanti, il porporato ha sottolineato come il tema di quest’edizione “Qualsiasi cosa vi dica, fatela”, tratto dal Vangelo di Giovanni, significa che a tutti – come i servi delle nozze di Cana che riempirono le giare di acqua – “viene chiesto lo stesso lavoro: semplice, umile, fiducioso”. Siamo chiamati, infatti, “a fare la nostra parte nel quotidiano, nel nostro piccolo” ribadisce Zuppi, “per permettere al Signore di trasformare tutte le nostre fatiche in vino buono”. “In questo nostro tempo, così segnato dalla guerra e dalla violenza”, inoltre, “lavoriamo per diventare araldi e costruttori di pace, riempendo le nostre relazioni di quella pace che scaturisce dalla scoperta del Cristo Risorto, vivo e presente”. “Siamo agli ultimi tornanti di quest’anno in preparazione al Giubileo”, conclude Zuppi, “e il Papa ci ha invitato a mettere la preghiera al centro della nostra preparazione”. In questo senso non c’è maestra migliore di Maria “per imparare la docilità e la speranza”.

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14 settembre 2024, 18:33