Il Papa agli artisti del Concerto di Natale: l'arte crea la cultura della convivenza
Amedeo Lomonaco - Città del Vaticano
Pace e speranza sono “le due voci del canto con cui “riempire le strade del mondo” e per consegnarlo “alle future generazioni migliore e più ricco di bene”. Sono i due importanti valori indicati da Papa Francesco durante l’incontro, apertosi con un brano di Tasha Page-Lockhart, cantautrice statunitense, con i promotori e agli artisti del Concerto di Natale, che nella giornata del 14 dicembre 2024 si esibiscono sul palco dell'Auditorium Conciliazione a Roma. L’invito del Pontefice è quello di promuovere ovunque, con l’arte e con la vita, “quella cultura di fraternità e di riconciliazione di cui oggi più che mai abbiamo tanto bisogno”. Dopo aver salutato il cardinale José Tolentino de Mendonça la Fondazione Gravissimum Educationis – Cultura per l’Educazione, l’organizzazione Missioni don Bosco, e tutti quanti hanno collaborato per questo evento, il Papa ha esortato a riflettere sulla pace e sulla speranza.
La pace
“È bello ricordare - ha detto il Papa rivolgendosi a cantanti e musicisti - che alla nascita di Gesù, nel silenzio della notte, l’inno di pace di ‘una moltitudine dell’esercito celeste’ (Lc 2,13) ha riempito di gioia il cielo e la terra”.
Ed è proprio così: la musica, parlando in modo speciale e diretto al cuore dell’uomo, ha una grandissima capacità di creare unità e di favorire comunione. Vi invito, pertanto, ad essere anche voi “angeli di pace”, investendo il più possibile i vostri talenti nel promuovere, con l’arte e con la vita, ovunque andiate, quella cultura di fraternità e, quella cultura di riconciliazione di cui oggi più che mai abbiamo tanto bisogno!
La speranza
Francesco ha espresso poi apprezzamento per la scelta di dedicare il concerto al tema della speranza, “filo conduttore di testimonianze artistiche e solidali, in particolare a sostegno dei missionari salesiani, che lavorano in tutto il mondo con i giovani”. Questo, ha aggiunto Francesco, pone gli artisti del Concerto di Natale “in sintonia con il cammino di tutta la Chiesa per il Giubileo: pellegrini di speranza”.
Il Natale ci ricorda che la speranza è prima di tutto dono di Dio, e che come tale «si fonda sulla fede ed è nutrita dalla carità» (Bolla di indizione del Giubileo 2025 Spes non confundit, 3). Ha bisogno perciò, da una parte, di affondare le sue radici nel terreno fertile della comunione con il Signore e, dall’altra parte, di crescere e fiorire in scelte concrete d’amore, così da colmare di senso il presente aprendo nuovi orizzonti per il domani.
Il Papa ha infine salutato gli artisti con queste parole: il mondo e la Chiesa hanno tanto bisogno del vostro talento, della vostra idealità creativa, della vostra capacità di donarvi, della vostra passione per la giustizia e per la fratellanza.
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