Il Papa: in Siria un momento delicato della sua storia, auspico una soluzione politica
Salvatore Cernuzio – Città del Vaticano
Stabilità, unita, pace, sicurezza, amicizia, rispetto tra le diverse religioni. Sono i doni che il Papa invoca per la Siria, terra da sempre definita “amata”, che sta vivendo un “momento delicato della sua storia” dopo la caduta del regime di Bashar al Assad per mano dei ribelli di Hayat Tahrir al Sham che ora stanno formando un governo di transizione.
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Stabilità e unità
Il Papa, al termine dell’udienza generale di oggi, 11 dicembre, in Aula Paolo VI, dice di seguire questi avvenimenti nel Paese, dove ieri è stato formalmente nominato Muhammad al Bashir come primo ministro del governo di transizione della Siria. In carica fino al 1° marzo, la sua nomina era stata annunciata lunedì quale risultato di un accordo tra le forze che hanno rovesciato il regime di Assad. Bashir ha incontrato i membri dell'ex governo.
Francesco condivide con il mondo l'auspicio che si possa proseguire sulla strada della "stabilità" e della "unità", senza ulteriori violenze e fratture come quelle che hanno piagato questo Paese per oltre un decennio.
Auspico che si raggiunga una soluzione politica che, senza altri conflitti né divisioni, promuova responsabilmente la stabilità e l’unità del Paese
Rispetto tra le religioni
Il pensiero del Papa è soprattutto per il popolo siriano che affida alla intercessione della Vergine Maria, perché, dice, “possa vivere pace e sicurezza nella sua amata terra”. Come già ieri il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin, anche il Pontefice lancia un appello per le minoranze religiose.
Le diverse religioni possano camminare insieme nell’amicizia e nel rispetto reciproco per il bene di quella nazione afflitta da tanti anni di guerra
Una via d'uscita per l'Ucraina
Come ogni udienza del mercoledì, Papa Francesco non fa mancare un riferimento nelle sue parole ai Paesi lacerati dalla guerra. A cominciare dall’Ucraina ancora sotto gli attacchi russi; tra gli ultimi quello ad un convoglio dell’Aiea (Associazione Internazionale dell'energia atomica) e quello della scorsa notte a Zaporizhzhia che ha provocato finora 6 morti e 22 feriti.
E penso sempre alla martoriata Ucraina che sta soffrendo tanto in questa guerra preghiamo perché si trovi una via d’uscita
"Che torni la pace"
Il Papa cita poi Palestina, Israele, Myanmar, e torna a implorare per questi territori la pace: “Che torni la pace, che ci sia pace”.
La guerra sempre è una sconfitta, preghiamo per la pace
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