Donna x Donna, le risposte delle specialiste sulla ricostruzione mammaria durante la pandemia da Covid-19
Durante il periodo di emergenza causata dal Covid-19, molte donne hanno rinunciato alle visite di controllo e agli interventi per la ricostruzione mammaria dopo il cancro al seno. "Donna x Donna", è il progetto della Babc, Beautiful After Breast Cancer, il cui comitato promotore, formato da chirurghe plastiche, senologhe e psico-oncologhe, in questa Terza Edizione, ha voluto raccogliere le tante domande delle donne e dare loro risposte. Ogni anno ad una donna su otto viene diagnosticato un cancro al seno a cui segue, nel 30% dei casi, una mastectomia. L'intervento e le terapie chemioterapiche o radioterapiche che ne conseguono sono già un peso importante che le donne devono affrontare. Durante la pandemia, per paura del virus, in tante hanno rinunciato a tornare in ospedale per effettuare una ricostruzione mammaria. Alcune di loro hanno addirittura pensato che sottoporvisi fosse solo un capriccio e che, in emergenza Covid, non sarebbe stato opportuno effettuarlo. La ricostruzione mammaria, se non effettuata in "immediata", cioè contestualmente all'intervento di asportazione, porta le donne ad una diminuzione del livello della qualità della vita e un aumento del disagio psicologico. Le domande delle donne si trovano sulla brochure realizzata dal Progetto "Donna x Donna", consultabile e scaricabile sul sito: www.beautifulafterbreastcancer.it
L'edizione 2021 del Progetto comprende anche una raccolta di dati effettuata, durante l'anno del Covid, in 13 Breast Unit presenti nelle regioni italiane. I dati, insieme al Progetto, verranno presentati mercoledì 20 ottobre, presso il Policlinico Gemelli, in occasione del "Bra Day", la Giornata internazionale per la consapevolezza sulla ricostruzione mammaria.
Intervista alla professoressa Marzia Salgarello, Presidente Babc e Direttore del Reparto di Chirurgia Plastica della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCSS.
(Eliana Astorri)