La Guardia Svizzera ospite d’onore alla “Fête de Vignerons” di Vevey
Alessandro Di Bussolo – Città del Vaticano
La Guardia Svizzera Pontificia sarà ospite d’onore il 1° agosto, festa nazionale svizzera, alla “Fête des Vignerons”, a Vevey, nel Canton Vaud della Svizzera francofona, in occasione della giornata dedicata agli svizzeri che vivono all’estero. Alla grande manifestazione, che si tiene ogni vent’anni circa, “una volta per generazione”, e si chiude l’11 agosto, sarà presente il comandante della Guardia, colonnello Christoph Graf, e due guardie in servizio, arrivate da Roma per l’evento. In uniforme di gala, la divisa militare più conosciuta al mondo, in stile rinascimentale a bande rosse, gialle e blu, le due Guardie Svizzere saranno protagoniste di un primo stand, quello di informazione e promozione della Guardia. Resteranno tutto il giorno a disposizione, per rispondere alle domande dei curiosi, dei giovani che pensano di arruolarsi nell’"esercito più antico del mondo” e dei giornalisti.
Uno stand per raccogliere fondi per il restauro della caserma
Dall’altro lato, in un secondo stand, sarà possibile conoscere la Fondazione per il restauro della caserma della Guardia Svizzera Pontificia in Vaticano con il suo progetto di ricostruzione e la Fondazione per la Guardia Svizzera Pontificia in Vaticano che sostiene materialmente e finanziariamente la Guardia, le guardie e le loro famiglie. Alla “Fête des Vignerons” saranno presenti anche una cinquantina di ex-guardie, che sfileranno durante la giornata in tre cortei e si esibiranno in due concerti della banda delle ex-guardie, che intratterrà i numerosi ospiti presenti. Le guardie svizzere, dopo 5 anni di servizio, hanno il diritto di conservare la divisa, e per gli altri alabardieri, che non hanno proseguito dopo i 26 mesi di ferma minima, l’armeria della Guardia Svizzera mette a disposizione uniformi di seconda mano, che vengono conservate gelosamente nella sede della banda delle ex-guardie.
Come arruolarsi nella Guardia Svizzera Pontificia
La cittadinanza svizzera è il primo requisito per arruolarsi nel Corpo, che dal 1506 protegge il Papa e le sue residenze. I candidati devono essere maschi e celibi, tra i 19 e i 30 anni, alti almeno 1 metro e 74 centimetri e con una reputazione irreprensibile. Per potersi sposare una guardia deve avere almeno 25 anni, aver prestato servizio per almeno cinque anni ed impegnarsi a servire per almeno altri tre anni. Prima di accedere alla scuola reclute della Guardia bisogna fare una serie di esami medici in Svizzera. Durante la formazione le guardie vengono poi sottoposte a ulteriori controlli sanitari e a un test psicofisico per valutarne la capacità di sopportare lo stress.
La Fête des Vignerons, "una volta per generazione"
La Festa dei vignaioli, che si è aperta il 18 luglio e che per venticinque giorni animerà Vevey, cittadina di 19 mila anime sul lago di Ginevra, attirerà un milione di persone, per un evento unico, che si è tenuto dodici volte in tutta l’era moderna (la prima certificata è del 1797), cinque per secolo, le ultime nel 1999, 1977, 1955 e così via. La città spende per la festa, e sono tutti soldi raccolti tra i cittadini e le aziende, non pubblici, la cifra enorme di quasi 90 milioni di euro. Sul palco della grande arena da ventimila posti appositamente costruita (e che a festa finita verrà subito smantellata), ogni sera uno spettacolo di due ore e mezza affidato a un mago delle scene, il regista ticinese Daniele Finzi Pasca, già autore della cerimonia conclusiva alle Olimpiadi invernali di Soci e di spettacoli del Cirque du Soleil, coordina seimila comparse tra balli, canti e coreografie che in una ventina di tableaux vivants, rievocano in maniera fiabesca il lavoro dell’uomo nella vigna.
Il duro lavoro nelle vigne, patrimonio dell'umanità
Ad essere celebrato, infatti, non è il vino, ma il viticoltore che lavora la vigna, colui se ne prende cura durante tutto l’anno e che non è nemmeno il suo proprietario. La festa è riconosciuta dall’Unesco perché coinvolge tutta la popolazione, ma soprattutto perché indica come valore da celebrare il duro lavoro dell’uomo, qui nella vigna, quale patrimonio dell’umanità. Furono i Romani a piantare i primi vigneti a bordo lago, ma l’impulso alla viticoltura come la conosciamo e ammiriamo oggi, con gli spettacolari terrazzamenti di Vevey, arrivò grazie ai monaci cistercensi che, ricchi del loro know-how proveniente dalla Borgogna, vennero chiamati dai vescovi di Losanna per ricavarne il vino da Messa.
Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui