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Santa Sede: risposta globale e trasparenza per assistere tutti

Pandemia, Chiesa e solidarietà nell'intervento dell'arcivescovo Ivan Jurkovič, rappresentante permanente della Santa Sede presso l’Onu di Ginevra alla 73ma Assemblea mondiale della Sanità. La crisi sanitaria in corso chiama in causa la nostra interdipendenza: la strada è quella tracciata da papa Francesco per non lasciare indietro nessuno

Paolo Ondarza - Città del Vaticano

L’emergenza internazionale legata al coronavirus pone l’umanità di fronte ad una situazione che non ha precedenti nella storia. Ora più che mai si avverte la necessità di una interdipendenza tra le nazioni e di considerare la salute un bene primario da tutelare attraverso un’azione e una solidarietà coordinate a livello globale. E’ la convinzione espressa dall’arcivescovo Ivan Jurkovič, rappresentante permanente della Santa Sede presso l’Onu di Ginevra nel corso della 73ma Assemblea mondiale della Sanità,  l'organo direttivo dell'Organizzazione Mondiale della Sanità i cui lavori quest'anno, per la prima volta, si svolgono in videoconferenza.

Il contributo della Chiesa 

Il presule ricorda in modo fermo la sollecitazione, più volte espressa dal Papa, di non abbandonare le persone più vulnerabili che vivono nelle periferie del mondo. L’attuale pandemia infatti rischia di aggravare quelle regioni “già colpite da situazioni di emergenza”, da fame ed instabilità.  Jurkovič sottolinea l’apporto offerto dalla Chiesa a questa “risposta globale” necessaria a fronteggiare il Covid19: i 5mila ospedali di ispirazione cattolica e gli oltre 16mila dispensari appartenenti alla Chiesa Cattolica che instancabilmente stanno offrendo “assistenza sanitaria a tutti, assicurando in special modo alle persone povere ed emarginate, l’acceso alle cure mediche e ai farmaci”. Un pensiero va anche ai “molti ordini religiosi, alle parrocchie e ai sacerdoti” in prima linea.  L’arcivescovo rimarca quindi l’impegno della Santa Sede a contribuire al Fondo di emergenza dell’Oms “per la fornitura dei dispositivi di protezioni individuale agli operatori sanitari".

Cessate il fuoco e vaccini

La Santa Sede esprime inoltre apprezzamento per l’impegno dell’Organizzazione mondiale della Sanità nel porsi in dialogo con i leader religiosi al fine di “garantire lo svolgimento delle celebrazioni e delle riunioni nel rispetto delle misure sanitarie necessarie”.

Pieno sostegno all’appello del Segretario generale Onu  ad un “cessate il fuoco globale immediato in ogni angolo della terra” che faciliti l’accesso agli aiuti umanitari con speciale riguardo a quanti versano in condizione di vulnerabilità. A tal proposito l’Osservatore Permanente della Santa Sede fa presente l'invito di Papa Francesco ad allentare le sanzioni internazionali riducendo, se non addirittura condonando, il debito pubblico perché ogni Stato sia messo in condizione di fronteggiare l’emergenza e curare i propri cittadini. Facendo sempre eco alle parole del Santo Padre, monsignor Jurkovič esorta infine ad unire le capacità scientifiche, affinché in modo trasparente e disinteressato siano trovati vaccini e trattamenti necessari a curare i malati di ogni parte del mondo.

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19 maggio 2020, 13:18