La scomparsa di monsignor Félix del Blanco Prieto
Benedetta Capelli – Città del Vaticano
Lutto nella Chiesa. Sabato 10 aprile, all’età di 83 anni, è scomparso al Policlinico Gemelli di Roma, monsignor Félix del Blanco Prieto. Fino al 3 novembre 2012, è stato Elemosiniere del Papa, un incarico che, in un’intervista all’Osservatore Romano, diceva di compiere in nome di “una carità che non fa rumore”. “A ognuno – spiegava - cerchiamo di portare un po’ di gioia, offrendo un segno della presenza e dell'attenzione del Pontefice".
Un lungo servizio alla Chiesa
Nato a Mogrovejo, in Spagna, il 15 giugno 1937, monsignor Félix del Blanco Prieto è stato ordinato sacerdote il 27 maggio 1961. In Vaticano fu chiamato a collaborare con l’allora segretario di Stato, cardinale Agostino Casaroli. Papa Giovanni Paolo II il 31 maggio 1991 lo nominò arcivescovo titolare, pronunzio Apostolico a São Tomé e Príncipe e delegato apostolico in Angola. Nello stesso anno, il cardinale Casaroli presiedé la sua ordinazione episcopale. E’ l’inizio di un servizio nella diplomazia vaticana principalmente in Africa, nel 1996 come Nunzio in Camerun e poi in Guinea Equatoriale. Nel 2003 venne scelto per la sede di Malta e, sempre in quell’anno, fu nominato nunzio apostolico in Libia. Il 28 luglio 2007, Papa Benedetto XVI lo chiamò ad assumere il ruolo di Elemosiniere Pontificio, un ruolo che ricoprì alla luce della lunga esperienza in Africa – spiegò monsignor Félix del Blanco Prieto – che lo segnò e gli fece capire la povertà, che “è di casa” nei Paesi in cui aveva vissuto, “domina geograficamente”, “si estende nel tempo e nello spazio”. “Devo dire – affermava l’arcivescovo dopo i 16 anni passati in Africa - che la gente del continente ha voglia di uscire da questo stato di miseria”.
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