Parolin: il Covid e il debito educativo nei confronti dei bambini
Amedeo Lomonaco – Città del Vaticano
Riflettere sul tema della relazione di cura guardando al post pandemia, soffermandosi sull’importanza delle istituzioni sanitarie cattoliche che, come afferma il Papa nel Messaggio per la Giornata, sono “un tesoro prezioso da custodire e sostenere”. E’ quanto è avvenuto ieri presso l’Università Lumsa, nel convegno: “La cura del minore e la sfida della speranza dopo la pandemia”, un evento nato in collaborazione con l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù e la Libreria Editrice Vaticana, in vista della Giornata Mondiale del Malato 2022 che si celebra domani.
Parolin: un ritorno a relazioni cariche di umanità
Il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, ha inviato una lettera nella quale ha espresso l’auspicio che il post-pandemia, “una fase tanto attesa”, “segni un ritorno a relazioni cariche di sincera umanità”. Il pensiero del porporato si è rivolto soprattutto ai bambini, “che più degli adulti hanno subito le conseguenze nefaste della crisi pandemica”. “Abbiamo un debito educativo che riusciremo ad assolvere offrendo loro proposte di senso autentiche e impegnative, che li aiutino ad orientarsi nella vita”.
Enoc: presto l’apertura del Centro per le cure palliative
“Vivo in ospedale tutta la mia giornata e vivo di speranza, prima di tutto la speranza che possono avere i bambini di guarire, e quella che possono avere i genitori di avere cure e attenzione, di migliorare la vita dei loro bambini”. Così Mariella Enoc, presidente dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù, intervenendo al convegno e annunciando la prossima apertura, forse metà marzo, del Centro per le cure palliative: una struttura che sia un luogo di vicinanza, di cura e di passaggio per un ritorno a casa e non “il luogo del fine vita”. “Oggi sembra che ne stiamo uscendo, la scienza - conclude Mariella Enoc - deve progredire perché ha il vero potere di dare la speranza, non solo per la pandemia, ma per tutti i giorni, perché tutti i giorni qualcuno ha bisogno di sperare di poter guarire, di poter essere curato al meglio”.
Bambino Gesù, un unicum
Nell’ambito dell’iniziativa si è parlato anche del libro di Rossana Ruggiero edito dalla Libreria Editrice Vaticana e intitolato: “Il Bambino Gesù un Unicum nel panorama della sanità. La natura giuridica dell’ospedale”. Centocinquant’anni di storia e il Trattato Lateranense dell’11 febbraio del 1929 che prevede, tra l’altro, disposizioni nella disciplina delle cosiddette zone “extraterritoriali” sono queste le direttrici attraverso cui si snoda il volume. A Vatican News l'autrice del volume, Rossana Ruggiero:
Perché l’ospedale Bambino Gesù è un unicum nel panorama della sanità?
Il Bambino Gesù è un unicum perché la sua storia è una storia di speranza nata da un atto di donazione della famiglia Salviati con l’obiettivo di fare del bene per i bambini della città di Roma. È un unicum anche per altri motivi: proprio in virtù di questo atto di donazione, l’ospedale rientra nelle trattative che vanno dal 1926 al 1929, tutte riportate nel “Diario della Conciliazione”. Ed è un unicum per quello che poi l’ospedale è diventato, ovvero un centro di eccellenza per la cura e per la ricerca.
Nel libro si ricorda anche il Trattato Lateranense dell’11 febbraio 1929 prevede, tra l’altro, disposizioni nella disciplina delle cosiddette zone “extraterritoriali”…
Il Trattato del Laterano parla semplicemente degli immobili extraterritoriali presenti nella zona del Gianicolo. E non fa riferimenti specifici, tranne che nelle planimetrie allegate, dove si indica la proprietà dell’ospedale. Per ricercare questa provenienza dobbiamo tornare al Diario della Conciliazione. In questo documento l’ospedale viene ricompreso in quelle trattative e gli viene riconosciuto il privilegio della extraterritorialità come per le sedi degli agenti diplomatici. L’ospedale si trova in territorio italiano ma gode dei benefici tipici delle sedi degli agenti diplomatici. Durante le trattative, Pio XI fa annotare all’avvocato Francesco Pacelli che avrebbe sempre dovuto annoverare anche l’ospedale tra le zone extraterritoriali.
C'è poi il convegno “La cura del minore e la sfida della speranza dopo la pandemia”…
Il convegno è una grande occasione per poter parlare della cura del minore e, soprattutto, di questa sfida della speranza dopo la pandemia. C’è un punto di tangenza che, in qualche modo, collega la Giornata mondiale del malato al tema del convegno e al rilancio del libro “Il Bambino Gesù un Unicum nel panorama della sanità”. Ed è un modo per poter parlare di cosa l’ospedale ha fatto in tutto questo tempo difficile e in questi due anni molto complicati.
Il convegno è anche una occasione per ripercorrere la storia dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù in vista della Giornata mondiale del malato, in programma l’11 febbraio, soffermandosi sul tema: “Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso”…
Il Papa ci ricorda di essere misericordiosi e in questo messaggio c’è un punto in cui Francesco si sofferma: il Papa parla delle istituzioni sanitarie cattoliche. Sottolinea che sono un tesoro prezioso da custodire e da sostenere. Le strutture sanitarie cattoliche di ispirazione cristiana, come l’ospedale Bambino Gesù, rappresentano un esempio nella storia della Chiesa proprio per la prossimità ai malati e alle situazioni più dimenticate.
(ultimo aggiornamento 10 febbraio 2022, h 10.32)
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