Farrell: movimenti ecclesiali protagonisti della nuova evangelizzazione
Debora Donnini – Città del Vaticano
“Condizioni lavorative all’interno delle associazioni. Un servizio secondo giustizia e carità”. È questo il tema dell’incontro annuale del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita che si tiene nella giornata del 28 aprile, nell’aula della Congregazione della Curia Generalizia dei Gesuiti, con i moderatori delle associazioni di fedeli, dei movimenti ecclesiali e delle nuove comunità. Sono molteplici gli argomenti, in particolare, al centro di questo incontro: il lavoro come valore in sé, luogo di santificazione e di testimonianza civile e cristiana per ogni battezzato, anche per chi è impiegato nella propria associazione di appartenenza; il dovere di coniugare l’impegno nell’evangelizzazione con la dignità del lavoro da svolgere seguendo i criteri di giustizia che esso richiede; il rispetto dei diritti e della dignità del lavoratore e dei doveri delle associazioni che li assumono. L’incontro annuale con i moderatori di associazioni di fedeli, movimenti ecclesiali e nuove comunità è un percorso di accompagnamento e dialogo intrattenuto con le diverse associazioni internazionali riconosciute o erette dal Dicastero. Ed è anche un tempo di ascolto e di condivisione, oltre che di formazione.
Giornata di studio sui movimenti
Il 27 aprile si tiene inoltre, nella sede della Pontificia Università Santa Croce, una Giornata di studio dedicata a movimenti, nuove comunità̀, associazioni e aggregazioni laicali ed incentrata sul tema: “Il tempo di raccogliere i frutti dello Spirito”. Si tratta di una riflessione teologica che ruota intorno a tre pilastri: il carisma, il battesimo, la missione. Sull’importanza dei movimenti laicali nella Chiesa si sofferma il cardinale Kevin Farrell, prefetto del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita che stamani ha introdotto la Giornata di studio.
Prima di tutto, io vorrei ringraziare l’Università e tante altre Università Pontificie che adesso incominciano a pensare a programmi, seminari e convegni, anche corsi per i laici di tutti i movimenti. Fin dall’inizio del suo Pontificato, Papa Francesco ha parlato continuamente dell’importanza dei movimenti laicali nella Chiesa, perché oggi abbiamo bisogno di un nuovo spirito missionario. Il Papa dice sempre che dobbiamo uscire, che dobbiamo fare una nuova evangelizzazione.
Le tre riflessioni della mattina vertono su Carisma, Battesimo e Missione. Sono tre elementi fondanti di queste realtà ecclesiali che dal Concilio Vaticano II hanno avuto molto slancio...
Sì. Il Concilio Vaticano II è stato un momento della nascita di tanti movimenti ecclesiali, perché i padri del Vaticano II hanno visto la necessità e oggi più che mai abbiamo necessità di laici che capiscano qual è la vocazione di essere cristiani: sono quelli che possono fare questa evangelizzazione. Ed è questione di testimoniare la vita cristiana.
Proprio alla luce di quest’epoca così difficile tra guerre e pandemie, lei vede importante la missione di queste realtà?
Più che mai! Queste comunità hanno la possibilità, che molte volte non hanno sacerdoti e suore, di vivere la vita normale del mondo, stanno nel mondo: loro possono dare testimonianza della vita cristiana.
Lo sguardo è rivolto X Incontro Mondiale delle Famiglie che si vivrà a Roma dal 22 al 26 giugno sul tema “L’amore familiare: vocazione e via di santità̀”. Sarà l’atto conclusivo dell’Anno per la “Famiglia Amoris Laetitia”. Come sostenere oggi le famiglie, anche le famiglie cristiane?
Io invito tutti a leggere bene Amoris laetitia. Bisogna leggere il terzo e il quarto capitolo, che parlano sempre dell’amore che esiste tra un uomo e una donna e anche dell’importanza della fratellanza tra i coniugi e con tutto il mondo. Bisogna che ciascuno di noi sia responsabile degli altri. E allo stesso modo, le coppie devono sentirsi parte della comunità intera della Chiesa e devono accompagnare gli altri, accompagnare le persone che hanno difficoltà, accompagnare tutti. Questo è il futuro del mondo, il futuro della nostra società. Qui anche i movimenti ecclesiali che lavorano specificamente con la famiglia, possono fare questo lavoro, e devono farlo!
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