Fede e spiritualità al Salone del Libro di Torino
Antonella Palermo - Inviata a Torino
Anche quest'anno la Santa Sede approda alla XXXVI edizione del Salone del Libro di Torino - che si è aperto ieri, 9 maggio e proseguirà fino a lunedì 13 e che ha come tema "Vita immaginaria" - con una serie di incontri e presentazioni di alcuni volumi pubblicati dalla Libreria Editrice Vaticana. Ampio lo stand della Uelci (Unione Editori e Librai cattolici italiani) con focus che vanno dalla figura di Aldo Moro a quella di Charles de Foucauld.
L'immaginazione e la fede
La giornata di apertura della fiera ha ben testato lo spazio del Lingotto pervaso anche da molti giovani e giovanissimi che hanno potuto gustare un approccio alla letteratura e alle sue voci per un omaggio alla vita immaginaria in tutte le sue forme nella speranza, è l'auspicio della direttrice editoriale Annalena Benini, che qualcuno dei mondi frutto della creatività di autori storici e contemporanei possa perfino "diventare reale". Tra coloro che assistono ad alcuni degli stand ci sono anche aspiranti librai che si stanno formando, convinti che è doveroso impegnarsi in un settore che in Italia trova lettori deboli ma acquirenti forti. Ma cosa c'è di più affascinante dell'immaginazione nell'immersione nelle Sacre Scritture, in quell'esercizio di drammatizzazione biblica che porta a indossare i panni dei personaggi prima, durante e dopo la vita terrena di Gesù? È anche su questo sfondo, peraltro ben ricordato dal Papa nell'incontro con gli artisti in Cappella Sistina, che sono stati pensati alcuni degli incontri di approfondimento al Salone.
L'omaggio a Dorothy Day
La Lev, con il suo responsabile editoriale Lorenzo Fazzini, ha tenuto ieri un omaggio a Dorothy Day, di cui ha curato una autobiografia con la prefazione di Papa Francesco: “Ho trovato Dio attraverso i suoi poveri. Dall’ateismo alla fede: il mio cammino interiore”. Iniziatrice del movimento Catholic Worker, la giornalista e attivista americana, pacifista accanto agli oppressi, è stata ricordata insieme al vescovo di Asti Marco Prastaro che ne ha messo in luce la fortissima fede di convertita e le battaglie contro le diseguaglianze sociali. Una donna che, è stato evidenziato, ha considerato Dio non come un tappabuchi ma come perno della felicità. Dallo spiccato spirito anarchico, è scesa in piazza contro l’imperialismo statunitense, il commercio di armi, consapevole da un lato di un cristianesimo troppo imborghesito e dall'altro di compagni troppo dimentichi della trascendenza. Strenua sostenitrice del diritto di voto delle donne, ha messo in moto un'accoglienza dei poveri animata dall'urgenza di tutelare la loro dignità. Oggi in Italia i cattolici sono più tiepidi rispetto alla capacità di mobilitarsi sulle crisi economiche e sociali? Forse un po’ sì, risponde il presule che ha vissuto oltre dieci anni come missionario in Kenya, ma c’è una rete di solidarietà che esiste anche se non fa rumore. Il mondo è scristianizzato e non si può pensare ad una massa critica come un tempo.
Dio tra le righe
"Quando nell’arte non c’è l’elemento spirituale non sono sicuro che sia arte": così ha esordito il critico letterario di Avvenire Alessandro Zaccuri alla presentazione del libro di Fazzini "Dio tra le righe. La ricerca dell'infinito da Cormac McCarthy a Eric-Emmanuel Schmitt" (Il Pellegrino) che si è tenuta in serata nella sede del nuovo polo culturale dei missionari della Consolata, uno degli spazi del Salone off. Un testo che, ricorda l'autore, è stato ispirato da un testo del domenicano Timothy Radcliffe “Accendere l’immaginazione. Essere vivi in Dio” (EMI), peraltro ben pertinente con il tema generale del Salone. "Io mi sento molto a mio agio quando qualcuno si interroga sul senso del male, ma ancora di più sul mistero del bene. Cosa altro dovrebbe esserci dato in letteratura? L’arte, la musica, il cinema contemporaneo, magari con gli strumenti della provocazione o della contestazione, di questo parlano", ha detto Zaccuri che, citando l’incipit dell’Odissea, ha precisato come la letteratura si situa proprio tra l’inaccessibile del cielo e l’abisso del mare. Gesù stesso, del resto, è stato un perfetto narratore usando le parabole e i miracoli: "parole che trasformano e gesti eloquenti". La trasmissione della fede passa attraverso il racconto, anche racconti che rivelano il dissidio della scrittura. "Proprio lì, dove c’è la conoscenza dell’umano senza preconcetti, cresce la salvezza. I romanzi di Dostoevskij, senza la domanda teologica, cosa sarebbero? L’essere umano ha bisogno del racconto, a patto che esso sia autentico, sincero. Questo serve anche alla Chiesa". Il racconto trash è la narrazione preconfezionata che non serve. "Il buon racconto - ha chiosato Zaccuri - è quello che si apre all’interpretazione, docile al soffio dello Spirito.
L'inaugurazione del Salone nella Giornata dell'Europa
Tra gli appuntamenti organizzati dalla Uelci (Unione Editori e Librai cattolici italiani) nella giornata di apertura segnaliamo quello su Charles de Foucauld. Una voce profetica per i nostri giorni (ITL Libri), su Aldo Moro: l’intellettuale, il credente, lo statista (ITL Libri) e su L’infiltrato di Dio. Dalle Brigate Rosse alla conversione (TAU). Intanto, la Fondazione San Paolo crea uno spazio di confronto sulle prospettive dei giovani per il futuro e sulle loro aspettative dall’Europa. Negli spazi laboratoriali “Euro Nauti” e “Euro Mondi” a Bookstock, i temi del green deal, del coinvolgimento elettorale, dell’inclusione sociale, dell’intelligenza artificiale e della sostenibilità. In occasione della Giornata dell’Europa, celebrata proprio ieri 9 maggio, “L’Europa e il suo futuro secondo i giovani. Dialogo sui diritti, la pace e il clima” è stato uno degli incontri forti curati dalla Fondazione e da Bollati Boringhieri.
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