Parolin: inutile costruire una società che escluda Dio
Marek Weresa - Città del Vaticano
“Conserva il deposito della fede apostolica che ti viene affidato, custodiscilo come un buon amministratore ed effondi largamente i suoi tesori, affinché, come buon seme, porti frutto nella Chiesa e nella società civile”, ha auspicato il cardinale Parolin.
Urgente l'annuncio della redenzione
Il Segretario di Stato rivolgendosi al mons. Kryspin Dubiel, ha richiamato come sia necessario agli uomini di questi di questo tempo così confuso proclamare che il Signore ha assunto la natura umana e l'ha definitivamente redenta, ha preso possesso una volta per sempre della nostra realtà. “A nulla valgono, pertanto, i nostri sforzi nel costruire la città secolare se da essa escludiamo la presenza di Dio”, ha dichiarato.
Unito al Signore con maggiore intensità
Parlando del neo arcivescovo e richiamando il suo percorso vocazionale e il ministero sacerdotale, ha ricordato di aver vissuto il desiderio di arricchire le proprie conoscenze e di rimanere fedele al Signore. “Ora il Signore, che conosce il tuo passato, ti chiama ad unirti a Lui con maggiore intensità” – ha precisato.
In servizio alla Chiesa e al mondo
Il cardinale Parolin ha parlato anche dei compiti del nuovo nunzio: “È un servizio reso al bene della Chiesa e alla pace nel mondo. Esso sarà tanto più fruttuoso quanto più verrà tenacemente sostenuto dalla preghiera e dalla meditazione della Parola di Dio”, ha sottolineato il porporato.
La celebrazione si è svolta nella Basilica Minore a Leżajsk in Polonia da dove provienie monsignor Dubiel. Hanno partecipato alla liturgia anche i vescovi e i cardinali Stanisław Dziwisz e Kazimierz Nycz in testa, oltre a monsignor Antonio Filipazzi, nunzio apostolico in Polonia e monsignor Marek Marczak, segretario generale della Conferenza Episcopale Polacca. I co-cosacranti sono stati monsignor Salvatore Pennacchio, presidente della Pontificia Accademia Ecclesiastica a Roma e monsignor Adam Szal, metropolita di Przemyśl.
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