VNS – MONDO Rapporto Onu sui cambiamenti climatici. Wcc: un “campanello di allarme” per la Cop-26
VNS – MONDO Rapporto Onu sui cambiamenti climatici. Wcc: un “campanello di allarme” per la Cop-26
(VNS), 10ago21 - Per il Consiglio mondiale delle Chiese (Wcc) il sesto Rapporto di valutazione (AR6) dell’Ipcc, il Gruppo di esperti Onu sui cambiamenti climatici, deve suonare come un “campanello di allarme” per i leader mondiali che si riuniranno la Glasgow per la 26.ma Conferenza mondiale sul clima (Cop-26). A dirlo è il Rev.do Odair Pedroso Mateus, vice-segretario generale dell’organizzazione ecumenica, che chiede decisioni “concrete” e “urgenti” alla Cop-26 per contenere il surriscaldamento del pianeta.
"I segni dei tempi non sono mai stati più chiari", ha dichiarato Mateus commentando il documento diffuso ieri che conferma uno scenario inquietante sui cambiamenti climatici in atto e sui loro effetti catastrofici per il pianeta e l’umanità. “L’unica speranza” di fronte a tale scenario - sottolinea - è “l’azione” per ridurre le emissioni di gas serra. Secondo il Wcc, spetta innanzitutto ai Paesi più ricchi, gli inquinatori “storici” del pianeta, intervenire su questo fronte: "Questa situazione richiede niente di meno che una trasformazione urgente e radicale verso società ed economie ad emissioni zero, in un contesto di giustizia e solidarietà", afferma Mateus. "Abbiamo i mezzi finanziari e tecnologici necessari per rispondere con vigore all'emergenza climatica e questi devono essere condivisi con le comunità povere e vulnerabili che hanno contribuito meno alla crisi".
Quindi l’appello ad ascoltare la voce dei giovani che saranno i più colpiti dal surriscaldamento globale e che oggi chiedono agli adulti di agire per rendere le società e le economie più resilienti agli effetti dei mutamenti del clima. "Tutti noi dobbiamo fare la nostra parte per piegare la curva delle emissioni verso il basso ed evitare la catastrofe climatica – rimarca il vice-segretario generale del Wcc - "Le misure senza precedenti adottate da molti governi e la sollecitudine mostrata da tante comunità per rispondere alla pandemia di COVID-19 indicano che esiste il potenziale per un'efficace risposta globale all'emergenza climatica".
Mateus ricorda anche come la difesa del Creato sia al centro delle preoccupazioni del Consiglio mondiale delle Chiese che lo affronterà alla sua prossima Assemblea generale in programma a Karlsruhe, in Germania, dal 31 agosto all’8 settembre del 2022 sul tema “L’amore di Cristo conduce il mondo alla riconciliazione e all’unità”. In vista della sessione un gruppo di teologi del Wcc ha di recente pubblicato un documento in cui richiama l’attenzione sull’allarme lanciato dagli scienziati circa il carattere “irreversibile” dei mutamenti del clima prodotti negli ultimi due secoli dalle attività umane.
Il rapporto pubblicato ieri dall’Ipcc sottolinea come l’aumento delle temperature globali possa essere contenuto solo con “forti e costanti riduzioni di emissioni di anidride carbonica (Co2) e di altri gas serra”. E sarà proprio la capacità del mondo di limitare il riscaldamento globale agli 1,5 gradi fissati dall’Accordo di Parigi del 2015, dimezzando le emissioni entro il 2030 e azzerandole entro il 2050, il nodo centrale della prossima Conferenza di Glasgow.
Vatican News Service - LZ