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Aparecida, un momento dei lavori dell'assemblea generale della CNBB Aparecida, un momento dei lavori dell'assemblea generale della CNBB 

Brasile, chiude l'assemblea generale dei vescovi. I messaggi al Papa e al popolo

La Conferenza Episcopale, che termina oggi ad Aparecida la 61.ma assise, ha reso note quattro lettere indirizzate a Francesco, al cardinale prefetto del Dicastero per i Vescovi Prevost, al popolo brasiliano e alle comunità cattoliche

Silvonei José Protz - Aparecida

Con quattro messaggi al Papa, al cardinale Robert Prevost, prefetto del Dicastero per i Vescovi, al popolo brasiliano e alle comunità cattoliche, si conclude la 61ª Assemblea Generale della Conferenza nazionale dei vescovi del Brasile, iniziata lo scorso 10 aprile presso il Centro Eventi Padre Vítor Coelho de Almeida, nel Santuario Nazionale di Aparecida (SP). Secondo l'arcivescovo di Brasilia, il cardinale Paulo Cezar Costa, durante la conferenza stampa di mercoledì scorso, la lettera a Papa Francesco "è un saluto al Santo Padre, una manifestazione della nostra comunione con lui e anche i temi generali dell'assemblea dei vescovi brasiliani". La lettera è anche un ringraziamento per la ricchezza del pontificato e "per quello che sta proponendo alla Chiesa in questo momento". Inoltre, il porporato ha sottolineato nella lettera, che è privata, "la preoccupazione del Papa per le grandi questioni che coinvolgono l'umanità di oggi, la questione della pace, la questione della giustizia, la questione delle migrazioni e delle persone che muoiono in mare".

Lettera alle comunità cattoliche

Per la prima volta, c'è un messaggio dell'Assemblea alle comunità cattoliche del Brasile che, ha sottolineato il cardinale arcivescovo di San Paolo Pedro Odilo Scherer, riguarda la vita delle comunità. Il messaggio inizia ringraziando "per tutto ciò che è buono e bello per la missione", per tutto ciò che viene vissuto e realizzato nelle comunità. Il testo mette in evidenza anche la santità, con una serie di "processi di beatificazione e canonizzazione come mai prima d'ora".

La lettera offre una parola di incoraggiamento su alcuni temi, sullo sfondo della sinodalità: il dialogo, il rispetto per gli altri, il saper differire senza litigare, insistendo sul fatto che "la nostra fede non deve dividere, ma deve essere un elemento che aiuta a creare comunità". Viene inoltre sottolineata la necessità della comunione con il Papa e i vescovi e l'invito a non perdersi d'animo di fronte alle difficoltà attuali, a partecipare attivamente alla vita delle comunità e della società e con un invito a prepararsi al Giubileo del 2025. La lettera mira a "incoraggiare, guidare, sostenere e supportare il nostro popolo cattolico", ha sottolineato il vescovo Odilo.

Messaggio al cardinale Prevost

Per quanto riguarda la lettera al prefetto del Dicastero per i Vescovi, il cardinale arcivescovo di Rio de Janeiro, Orani Tempesta, ha spiegato che è una lettera riservata al cardinale Prevost, che tratta di ciò che si sta facendo nella 61ª Assemblea generale della CNBB e "presenta i problemi che stiamo affrontando come Chiesa in Brasile, presenta le soluzioni che la nostra assemblea sta proponendo". La lettera ringrazia anche il prefetto per le sue indicazioni al Papa per le 20 nomine episcopali per la Chiesa in Brasile dall'ultima assemblea".

Incoraggiamento alla popolazione

Il messaggio al popolo brasiliano è "un testo un po' lungo" dovuto, secondo il cardinale arcivescovo di Manaus, Leonardo Steiner, alla "necessità di affrontare alcuni elementi importanti" e vuole essere un messaggio di speranza, di futuro, della realtà politica e climatica, che affronta le prossime elezioni, ricordando il 60.mo anniversario dell'inizio della dittatura e incoraggiando il popolo a prendersi cura della democrazia, dicendo no alla violenza nel Paese e alle guerre. Il cardinale Steiner ha chiesto aiuto ai media affinché questo messaggio raggiunga e offra un aiuto rispetto alla situazione di tensione, conflitto e violenza che la società brasiliana sta vivendo a causa di droga e divisioni interne. Un messaggio che chiede pace, anche nella foresta, per i popoli indigeni, minacciati dal Marco Temporale (demarcazione delle terre indigene). Il porporato ha insistito sul fatto che questo messaggio, che "non tutti lo leggono come dovrebbero", mira a portare pace e speranza e a stemperare gli animi con l'obiettivo di rendere più importante la convivenza sociale.

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19 aprile 2024, 13:15