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Israele ha attaccato l’Iran. Colpita base militare a Isfahan

A parlare dell’operazione, definita “limitata”, sono state fonti Usa citate dai media. Le autorità iraniane assicurano: “Nessun danno ai siti nucleari della zona”. Teheran getta acqua sul fuoco in merito alla ipotetica responsabilità israeliana, frena su possibili reazioni immediate e annuncia indagini interne per fare luce su quanto accaduto

Paola Simonetti – Città del Vaticano

Il commento di Israele sull’accaduto passa per le parole di un funzionario militare che, parlando al Washingtion Post, ha chiesto l’anonimato.  “L’esercito - ha dichiarato - ha effettuato un attacco aereo all'interno dell'Iran, in risposta al lancio di missili e droni della scorsa settimana da parte di Teheran contro Israele". Nelle parole del militare la precisazione che si è trattato di un segnale inviato a Teheran al fine di dimostrare  che "Israele ha la capacità di colpire all'interno del Paese”. L’obiettivo è stata la base aerea militare vicina alla città iraniana di Isfahan, nel centro del Paese. La notizia dell’attacco è rimbalzata su tutti i media statunitensi che hanno parlato di una operazione “limitata”. Gli Stati Uniti ieri erano stati avvisati da Israele dell’imminente operazione militare e precisano di non aver approvato la ritorsione. 

Le rassicurazioni dell’Iran 

Le autorità iraniane hanno riferito che sono stati abbattuti alcuni droni e che al momento non si hanno notizie di attacchi missilistici. Secondo i media locali iraniani i siti nucleari dislocati nella provincia interessata dall’attacco sarebbero "in totale sicurezza" e per alcune ore è rimasto chiuso l’aeroporto di Teheran. Teheran non prevede una ritorsione immediata, sminuisce l'attacco subito nella notte e si riserva di accertare i responsabili di quello che viene definito "un incidente". Sull'accaduto, infatti, secondo quanto reso noto dai vertici militari iraniani, sono state avviate indagini. 

In allarme le sedi diplomatiche

In Israele, intanto, il consolato statunitense restringe gli spostamenti a Tel Aviv per i propri impiegati e le loro famiglie. In allarme anche l’Australia che ha chiesto ai suoi cittadini di lasciare il Paese, affermando che ''c'è una forte minaccia di ritorsioni militari e attacchi terroristici contro Israele e gli interessi israeliani in tutta la regione”.

Dal G7 l'ipotesi di nuove sanzioni contro l'Iran

Sul tavolo del G7 Esteri in corso a Capri dedicato al Medioriente, intanto, arriva il capitolo legato alle azioni di controffensiva iraniane. "Chiediamo che l'Iran e i suoi gruppi affiliati cessino i loro attacchi - si legge nel comunicato finale del vertice -. Riterremo il governo iraniano responsabile delle sue azioni dannose e destabilizzanti e siamo pronti ad adottare ulteriori sanzioni o altre misure, ora e in risposta a ulteriori iniziative destabilizzanti". 

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19 aprile 2024, 09:09