Francesco: il cristiano lotta contro il diavolo che vuole distruggere tutto
Adriana Masotti - Città del Vaticano
Questo pomeriggio Papa Francesco ha presieduto presso la Grotta di Lourdes, nei Giardini vaticani, la Messa per il Corpo della Gendarmeria Vaticana in occasione della festa del patrono, San Michele Arcangelo, che ricorre il 29 settembre.
Uno che non lotta non è un cristiano
Nell’omelia Francesco paragona il lavoro dei gendarmi ad una vigna in cui il nemico, come dice la prima lettura tratta dal Libro del profeta Isaia (Is 5,1-7), secondo la liturgia della XXVII domenica del Tempo ordinario, entra di notte per rovinare e distruggere quanto vi è piantato. La vigna è anche immagine della vita di ognuno dove il bene e il male si combattono tra loro. Francesco afferma:
Il Signore ci ha piantato a tutti noi, come se fossimo tralci di una vigna buona, ma il nemico viene sempre per rovinarci. Questa è la lotta di tutti i giorni: la vostra e la mia e di tutti noi. Uno che non lotta non è un cristiano, uno che non subisce le tentazioni non è cristiano.
Occorre custodire la vigna di ognuno di noi
Tutti noi, prosegue il Papa, siamo peccatori, ma vogliamo andare avanti e perciò dobbiamo lottare contro il diavolo che vuole entrare nella nostra vita. Ricordando che l’arcangelo Michele aiuta in questa battaglia, esorta:
Noi dobbiamo stare attenti e custodire la vigna: la vigna di ognuno di voi, la vigna delle vostre famiglie, dei vostri figli e la vigna, qui, in Vaticano, perché non entrino tralci cattivi.
Il demonio per vincere distrugge
Il brano del Vangelo di Matteo (Mt 21,33-43) che presenta la parabola dei contadini che decidono di impadronirsi di ciò che è stato loro affidato, ci dice che quando il demonio vuol prendere possesso di qualcosa la distrugge. Una guerra che vuol distruggere tutto è una guerra sporca, osserva il Papa, e il demonio cerca di vincere distruggendo. Ma San Michele - conclude - ci aiuta a cacciarlo via.
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