Spadaro: la geopolitica di Francesco è fondata sulla misericordia
Alessandro Gisotti – Città del Vaticano
“Il nuovo mondo di Francesco”. E’ il titolo del volume curato da padre Antonio Spadaro, edito da Marsilio e presentato ieri alla sede romana dell’Associazione Stampa Estera. Alla conferenza, moderata dal vaticanista di Repubblica, Paolo Rodari, è intervenuto il fondatore della Comunità di Sant’Egidio, Andrea Riccardi, che ha messo l’accento sulla dimensione “carismatica” della diplomazia di Papa Francesco.
La geopolitica di Francesco punta a sanare le lacerazioni della storia
La sua geopolitica, ha sottolineato Riccardi, punta a “rammendare le tante lacerazioni” presenti nel nostro mondo. Per il Papa, ha aggiunto, vanno sconfitti i “semplificatori dei nostri tempi”, “i fanatici dell’apocalisse che vedono tutto come uno scontro definitivo tra bene e male”. Francesco, invece, vuole riportare al centro dei rapporti internazionali il dialogo. Sulla stessa lunghezza d’onda l’intervento del segretario generale del ministero italiano degli Affari Esteri, Elisabetta Belloni, che ha evidenziato come il Papa sia il leader più credibile perché è l’unico che affronta in modo complessivo il tema della globalizzazione. Dal canto suo, il presidente della Rai, Monica Maggioni, ha evidenziato che Francesco, con i suoi gesti profetici, riesce a cambiare la realtà, anche le situazioni più complesse.
Papa Francesco smonta i fondamentalismi dei nostri giorni
E’ stata dunque la volta di padre Antonio Spadaro che ha ricordato come il volume nasca dalla collaborazione corale di oltre 20 giornalisti (tra loro anche il nostro collega di Radio Vaticana Italia, Fabio Colagrande) che si sono confrontati per due giorni nella sede di Civiltà Cattolica sul tema della geopolitica di Papa Francesco. Il direttore della rivista dei gesuiti ha evidenziato che “la diplomazia di Francesco è poco diplomatica perché si deve sposare con la parresia, una chiarezza che a volte diventa denuncia scomoda”. Il Papa, ha aggiunto, “smonta i fondamentalismi” rimettendo al centro la cultura dell’incontro. A margine della conferenza, padre Antonio Spadaro è stato intervistato da Vatican News. “Il Papa – ha detto il gesuita – è consapevole che le dinamiche tra gli Stati a volte sono guidate da motivi di interesse, che non ci sono i buoni e i cattivi. Quindi è bene che tutti parlino direttamente insieme, riuniti intorno ad un tavolo”.
La misericordia guida la visione diplomatica del Papa
Nel libro si sostiene che la diplomazia di Francesco è “profetica”. “Significa – sottolinea padre Spadaro – che il Papa ha una visione del mondo che punta ad un futuro di riconciliazione, quindi è capace di seminare per avere dei frutti nel futuro”. Ancora, ritorna spesso nel volume il tema della misericordia, anche in termini geopolitici. “Probabilmente – osserva il direttore di Civiltà Cattolica – questa è la migliore definizione della visione della politica internazionale di Francesco. Lui ama toccare le ferite aperte che ci sono tra i popoli, tra le nazioni; vuole toccare i muri e questo per guarirli. Lo stesso gesto di Gesù!”. Dunque, conclude Spadaro, “significa che di fatto per lui non ci sono situazioni incancrenite che non si possono risolvere; vuole toccare i luoghi feriti perché sa che tra i popoli e le nazioni non ci sono situazioni di conflitto che non possano esser risolte: è un’apertura grande verso il futuro”.
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