Bambini e ragazzi diabetici dal Papa per l’udienza generale
di Amedeo Lomonaco
Oltre 800 tra bambini affetti da diabete di tipo 1, volontari e genitori parteciperanno domani all’udienza generale. Questo atteso incontro si terrà all’indomani dell’odierna Giornata mondiale del diabete che ha l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla prevenzione e sulla gestione di tale patologia. Papa Francesco impartirà la sua benedizione ai presenti e alle famiglie che, ogni giorno, sono costrette a convivere con il diabete. Ad accompagnare i bambini e i ragazzi, provenienti soprattutto da regioni del Sud Italia, ci sarà anche il vescovo della diocesi di Locri – Gerace, mons. Francesco Oliva:
R. - L’incontro con il Santo Padre darà a questi ragazzi tanta speranza e tanta gioia. Desideravano molto questo incontro.
D. – Cosa significa avere in famiglia un bambino che soffre di diabete? Lei ha scritto che si è commosso in particolare dopo essere venuto a conoscenza della storia di un bambino, Lino. Sono storie, testimonianze di sofferenza, ma anche di grande amore da parte di queste famiglie…
R. – Dopo il momento iniziale in cui è difficile per la famiglia poter accettare un evento del genere dopo diventa un’occasione di esplosione d’amore. Un’esplosione che fa sì che tutta la giornata, tutta la vita, tutta la stessa famiglia sia organizzata in maniera tale da tenere presente il bisogno del bambino che ha questo problema.
D. – Come si sono preparati questi bambini, questi ragazzi all’incontro con Papa Francesco?
R. - Le famiglie sono state molto motivate. Da parte di alcuni c’è stata anche la preparazione, un momento di preghiera… Ho incontrato anche alcuni medici che lavorano nel settore e ho colto il loro entusiasmo nell’assicurare la loro vicinanza e le loro cure.
I bambini e i ragazzi affetti da diabete provenienti dal Sud Italia, vivono in un contesto segnato anche da gravi drammi, tra cui la mafia. Ricordando questa piaga, mons. Francesco Oliva - in occasione della Giornata della Memoria e dell'impegno contro le mafie dello scorso 21 marzo - ha scritto una lettera a Papa Francesco. “Nonostante la realtà pesante e problematica di codesto territorio – ha risposto il Santo Padre - non perdere la speranza: i vostri sforzi, accompagnati dalla preghiera, porteranno frutti di bene”. Si tratta di parole - aggiunge mons. Oliva - che esortano a guardare con speranza verso il futuro:
“Il Santo Padre ha dimostrato tanta vicinanza con la sua personale lettera, che è stata di grande incoraggiamento, di invito ad andare avanti senza paure. Certamente c’è bisogno di coraggio nell’affrontare le situazioni… Coraggio, determinazione e perseveranza. La nostra è una terra provata da tante problematiche però è una terra che va avanti nonostante tutto e non perde mai la speranza”.
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