Ccee: incontro in Lussemburgo su fine vita e migrazione
La regolamentazione attorno al cosiddetto fine vita e le migrazioni saranno al centro dell’incontro dei consulenti giuridici delle Conferenze episcopali in Europa in programma da oggi al 12 dicembre in Lussemburgo. Ad aprire i lavori, nel pomeriggio, il cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente del Ccee, insieme all’arcivescovo locale, mons. Jean-Claude Hollerich, presidente di “Giustizia e Pace Europa” e al nunzio apostolico in Lussemburgo, mons. Augustine Kasujja. I partecipanti visiteranno la Corte di giustizia dell’Unione europea e durante la visita avranno l’opportunità di incontrare e confrontarsi con alcuni giudici della Corte.
Morte non è fine della vita, ma apertura a vita eterna
“Negli ultimi decenni - si legge in una nota del Ccee ripresa dall’agenzia Sir - i problemi di ordine morale e giuridico legati al tema del cosiddetto fine vita risultano notevolmente accresciuti, a seguito di mutamenti di carattere antropologico, economico-sociale e medico. In un tempo in cui il ‘tempo del morire’ è sempre più ‘privatizzato’, la Chiesa cattolica ci ricorda il bisogno di accompagnare la persona giunta al termine della sua vita terrena. Per la Chiesa, la morte non è la fine della vita, ma l’apertura alla vita eterna. Così quanto viene spesso chiamato ‘fine vita’, costituisce in realtà solo un tempo che necessita di preparazione e di accompagnamento, non un’esperienza da vivere nella solitudine.
Parametri etici di riferimento
“Di fronte alla pluralità degli approcci e delle questioni connesse al fine vita (eutanasia, suicidio assistito, dichiarazione anticipata di trattamento - Dat, testamento biologico, cure palliative, accanimento terapeutico), continua la nota, la Chiesa interpella la responsabilità di vari attori: della persona in primis, ma anche dei medici, della famiglia, della comunità e in definitiva dello Stato. A Lussemburgo, i consulenti giuridici si confronteranno sulle leggi attualmente in vigore o in fase di discussione e rifletteranno su quali sono i parametri etici di riferimento che possono guidare il legislatore”.
Fenomeno migratorio in Europa
Al centro dei lavori, anche il tema della regolamentazione del fenomeno migratorio verso Paesi dell’area europea. “Appare ormai evidente - scrive ancora il Ccee nel comunicato - l’urgenza di politiche organiche, che sappiano tradursi in un apparato legislativo capace a sua volta di tutelare tanto il migrante che la comunità accogliente. Anche in questo caso, la pluralità delle questioni connesse al fenomeno migratorio (ricongiungimento familiare, statuto dei rifugiati, procedure per i richiedenti di asilo, conferimento della cittadinanza, normativa del lavoro, sistema di assistenza e previdenza sociale, situazione dei minorenni…) richiede un’attenta disamina perché l’agenda politico-legislativa possa assicurare la necessaria accoglienza e integrazione nel rispetto di valori e regole non rinunciabili quali la tutela della dignità della persona”.
(Agenzia Sir)
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