Giornata per la vita: la storia di Aurora, mamma a 12 anni di Stefano
Benedetta Capelli – Città del Vaticano
E’ una frase di Papa Francesco ad aprire il messaggio dei vescovi italiani per la Giornata per la vita 2018 sul tema: “Il Vangelo della vita, gioia per il mondo”. “L’amore – scrive il Pontefice nell’esortazione apostolica Amoris Laetitia– dà sempre vita”: una frase che si declina a perfezione nella storia di Aurora Leoni, oggi 19 anni, diventata mamma giovanissima.
Tutti remavano contro la maternità di Aurora
“Ribelle, trasgressiva, arrabbiata con la vita”: Aurora si descrive così prima di diventare a 12 anni mamma di Stefano. Sette anni fa viveva con la nonna che l’aveva accolta dopo l’abbandono della madre, senza padre perché non l’aveva mai conosciuto. “Ho scoperto di essere incinta abbastanza tardi – racconta – non potevo più interrompere la gravidanza. Le persone che mi volevo aiutare – e per loro l’aiuto era l’aborto – rimasero senza parole”. Aurora in cuor suo era invece felice perché quel bimbo concepito con un giovane di soli 14 anni rappresentava “l’ancora di salvezza”, il segno mandato dal Cielo per cambiare vita.
L’approdo al Cav di Forlì
“Al quarto mese di gravidanza sono arrivata al Centro di Aiuto alla vita di Forlì dove – spiega la giovane mamma - vivo ancora insieme a Stefano”. “Non è vero che non ci sono aiuti, ce ne sono e non bisogna lasciarsi spaventare dal futuro. Anche io avevo paura ma poi proprio da Stefano ho preso la forza per andare avanti”. Oggi Aurora sta concludendo gli studi e svolge il servizio civile in una scuola elementare.
Essere madre è essere felici
“Questa esperienza anche se fatta da giovanissima mi ha portato alla felicità – racconta – mi ha reso una persona migliore, mi ha fatto capire che posso ragionare con la mia testa senza seguire il branco o le brutte compagnie”. “Un figlio non rovina la vita – spiega Aurora – un figlio te la cambia in meglio e per me l’attaccamento a Stefano è stato anche un rimediare all’abbandono subito”.
Ogni bambino deve nascere
Vivere in comunità per Aurora significa vivere anche con tanti piccoli abbandonati dalle loro madri. “I bambini devono restare con i genitori, con tutti i sacrifici che questa scelta comporta. Non bisogna far soffrire chi è così piccolo. Un bambino – conclude la giovane mamma – è una vita e quindi deve nascere”.
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