Vescovi Congo: condannata repressione delle marce pacifiche
Roberto Piermarini - Città del Vaticano
“Mentre la libertà di opinione attraverso dimostrazioni pacifiche è un diritto riconosciuto dalla Costituzione per tutti i cittadini congolesi – scrivono i vescovi – domenica scorsa c’è stata ancora una volta una violenta repressione contro le marce, da parte delle forze dell’ordine, anche su manifestanti disarmati che esercitavano pacificamente i loro diritti”. Secondo i dati in possesso dai presuli congolesi, il bilancio è di 2 morti, 32 feriti e 76 arresti.
Solo 16 marce non sono state ostacolate dalla polizia
Domenica scorsa, aderendo all’invito del Comitato di Coordinamento dei Laici congolesi, molte parrocchie cattoliche hanno organizzato 149 marce pacifiche in tutto il Paese: 66 impedite dalla polizia, 67 disperse con gas lacrimogeni mentre solo 16 non hanno incontrato ostacoli.
Il ringraziamento agli aderenti alle marce pacifiche
La Conferenza episcopale ringrazia tutte le persone che si sono radunate pacificamente, rifiutando ogni ricorso alla violenza, e che hanno fatto sentire la loro voce invocando la nascita di uno Stato veramente democratico chiamato a garantire il benessere del popolo congolese. Inoltre raccomanda alla popolazione di essere vigilante e di non arrendersi alla paura e alla rassegnazione. Nella nota si condanna l’uso della forza perpetrata dalla polizia che ha causato morti e feriti contro concittadini che compivano un atto legale dettato dalla legge del Paese. Nello stesso tempo si loda il senso ‘repubblicano’ di quella forze dell’ordine che hanno permesso le 16 marce.
Giovani teppisti hanno boicottato le marce
I vescovi – che denunciano anche sventate infiltrazioni di infiltrati dei giovani di alcuni partiti politici nelle marce dei cristiani – hanno citato con ‘tristezza’ l’occupazione della cattedrale di Notre Dame du Congo a Kinshasa sabato scorso, da parte di giovani teppisti. Tra l’altro molti osservatori hanno riferito della presenza in molte parrocchie, di ‘strani’ giovani che insultavano deliberatamente i manifestanti.
I vescovi non hanno nessuna ambizione politica
I presuli della Conferenza episcopale, nel coinvolgere il popolo congolese nella lotta per l'avvento di una legge giusta, dichiarano che non hanno alcuna ambizione politica, la loro unica preoccupazione è quella di contribuire al benessere dell'intero popolo congolese, per salvaguardare e promuovere la dignità della persona umana, il rispetto della vita, della libertà e dei diritti fondamentali.
Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui