Il card. Marx conclude il mandato di presidente della Comece
“Nonostante il forte attaccamento ai nostri Paesi e culture, noi come Chiesa universale dobbiamo anche dare una testimonianza comune e non possiamo pensare solo in base a categorie nazionali”. Lo scrive il card. Reinhard Marx, arcivescovo di Monaco e presidente uscente della Comece, Commissione degli episcopati della Comunità europea, nell’editoriale dell’ultimo numero di Europeinfos.
Chiesa costruttrice di ponti tra Oriente e Occidente
In un’Europa che sta vivendo una “tensione politica” e un’incomprensione reciproca a livello sociale – riferisce l’agenzia Sir riprendendo l'editoriale dell'arcivescovo di Monaco - “la Chiesa ha un ruolo importante da svolgere. È una costruttrice di ponti tra Oriente e Occidente, tra persone e opinioni”, scrive il card. Marx nella sua riflessione a conclusione del mandato. La Comece si riunirà infatti in assemblea, a Bruxelles, dal 7 al 9 marzo per eleggere il nuovo presidente.
Dialogo indispensabile
La Comece è “la piattaforma su cui si svolge il dialogo tra le Conferenze episcopali”. Un dialogo indispensabile se “come Chiesa - aggiunge il porporato - vogliamo prendere una posizione comune su importanti questioni civili e sociali”. Il cardinale solleva, inoltre, la questione di come “la doppia struttura dei due organismi europei, Comece e Ccee, possa essere ancora meglio e più fruttuosamente legata”, in una Unione Europea che si allarga sempre di più. E questo si riferisce anche ad uno scenario cui la Chiesa è chiamata a rendere la sua testimonianza “senza lasciarsi dividere” poiché la “Chiesa cattolica - conclude il card. Marx - ha un chiaro orientamento europeo”.
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