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Nasce ad Amatrice la prima Comunità Laudato si'

Nella sede di Palazzo Pio, è stata presentata l’iniziativa congiunta tra la Chiesa di Rieti e “Slow Food”, l’associazione internazionale fondata da Carlo Petrini e ispirata all’enciclica del Papa “Laudato Si'”

Benedetta Capelli – Città del Vaticano

Dalla terra ferita di Amatrice e Accumoli, nasce il progetto per la costituzione delle Comunità internazionali Laudato si', ispirate ai principi dell’enciclica di Papa Francesco, pubblicata nel 2015.

Casa Futuro – Centro Studi Laudato si'

Dalla collaborazione tra la Chiesa di Rieti e “Slow Food”, l’organizzazione fondata da Carlo Petrini impegnata a ridare valore al cibo, nel rispetto di chi produce e in armonia con l’ambiente, il progetto delle Comunità prende il via ad Amatrice. Qui nascerà un centro studi internazionale chiamato “Casa Futuro – Centro Studi Laudato si'” dedicato alle tematiche ambientali e alle ricadute sociali. Sarà ristrutturato un edificio, distrutto dal terremoto, che offrirà opportunità per i giovani di fare stage, scuole estive per ripensare, alla luce dell’enciclica del Papa, il rapporto con il Creato.

Rigenerare e non solo ricostruire

Nella conferenza stampa di presentazione del progetto, mons. Domenico Pompili, vescovo di Rieti, ha posto l’accento sulla necessità di “rigenerare il territorio” colpito dal sisma. “Ad oggi siamo in mezzo al guado – afferma il presule riferendosi alla ricostruzione – siamo in attesa che l’emergenza finisca completamente”. Mons. Pompili ha spiegato di aver aggregato intorno ai temi della Laudato Si' “le persone di buona volontà, credenti e non credenti, aperti alla provocazione della realtà”, ricordando che l’ambiente “non è ciò che sta fuori ma è la relazione che stabiliamo con tutti”.

La Laudato si' ci chiama alla responsabilità

Nel suo intervento, Carlo Petrini, creatore di Slow Food, ha sottolineato l’importanza di questa sinergia con la Chiesa che permette al territorio di rinascere. “L’enciclica del Papa – ha ribadito – ci manda un messaggio preciso: fare dei danni all’ambiente significa provocare sofferenza ai più deboli e ai più poveri. Questo significa prendere sulle nostre spalle quanto accade e cambiare il destino delle cose”.

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16 marzo 2018, 14:24