Mons. Gallagher: Chiesa in Cina dà frutti nel rispetto dell’identità
Mons. Gallagher ha ricordato che "nel tempo, le relazioni tra Cina e Chiesa cattolica hanno attraversato fasi diverse, alternando momenti di cooperazione proficua e di grande incomprensione e ostilità, portando, a volte, a situazioni in cui la comunità dei fedeli ha vissuto una grande sofferenza. Tuttavia – ha sottolineato il presule-, esaminando attentamente le questioni, il metodo che in passato ha reso possibile un incontro fruttuoso tra il 'mondo cristiano' e il 'mondo cinese', è stato quello dell'inculturazione della fede attraverso l'esperienza concreta della conoscenza, della cultura artistica dell'amicizia con il popolo cinese".
L’intervento del card. Tong
Ai lavori in corso alla Gregoriana è intervenuto anche il cardinale cinese John Tong Hon che ha sottolineato quanto l'importanza del dialogo "sia indispensabile". "La comunità cristiana e la società cinese - ha detto il card. Tong - sono attualmente le più grandi comunità del mondo, ciascuna con la sua profonda cultura e la sua storica tradizione". Ma se ciascuno fa un passo e ci si avvicina "si contribuisce all'arricchimento reciproco e alla coesistenza pacifica".
Il ruolo dei Gesuiti in Cina
Il rettore della Gregoriana, padre Nuno da Silva Goncalves, ha ricordato i Gesuiti che nella storia hanno dato un impulso decisivo all'incontro tra la cristianità e il popolo cinese:
padre Alessandro Valignano e padre Matteo Ricci. "La ricca esperienza del passato - ha concluso - è ancora ispirazione per la Chiesa cattolica di oggi".
Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui